LE MISURE
SETUP DI MISURA
Microfono iSEMcon EMX-7150
Calibratore Microfonico PCE-SC41 in Classe 2
Multimetro TRMS PCE-UT 61E
Ponte LCR Goyerrnes GR-4070L
PC Laptop Asus FLA5EV8M
Scheda audio Focusrite Clarett 2Pre USB
Finale di potenza Rotel RB 1070
Jig per misure d'impedenza autocostruito
Voltage probe con attenuazione di 20,55 dB per la rilevazione in Dual Channel
Cavo di potenza Supra Ply 3.4 S
Software di misura: Arta - Limp - Steps (Versione 1.9.7)
Diametro Mid-woofer: 12,5 cm (misurato da centro a centro della sospensione esterna)
Diametro Porta Reflex: 6 cm
F3: 50 Hz
RTA Ambiente
Distanza microfono: 340 cm
Distanza diffusori dalle pareti laterali: 40 cm
Distanza diffusori dalla parete di fondo: 60 cm
Piuttosto bassa la sensibilità media, ottenuta integrando 275 punti in frequenza compresi tra 100 Hz e 10.121 Hz. Si tratta comunque di un valore abbastanza tipico per un piccolo diffusore da stand.
Il grafico di risposta in frequenza in asse in regime anecoico, con il microfono posto a un metro di distanza dal diffusore ad altezza tweeter, è una misura di "sintesi" tra campo lontano e campo vicino, non potendo io disporre di una camera anecoica. È una delle misure più importanti, che va letta di concerto con le misure fuori asse e con i diagrammi polari e orizzontali. Questa singola istantanea ci parla di un sistema dall'indole un po' "loudness", con una discreta "gobba" intorno agli 80 Hz e le alte in leggero rilievo da 5 kHz in su. La F3, cioè la minima frequenza utilmente riproducibile, la quale si trova sotto di 3 dB rispetto alla sensibilità media, si attesta sui 50 Hz, valore confortante per un sistema del genere e che assicura una buona completezza di spettro.
Il Cumulative Spectral Decay, invero formulato in base a una finestra temporale molto breve (3,052 ms) evidenzia l'ottimo comportamento del tweeter, che estingue il suo impulso in meno di un millisecondo. Segue il Burst Decay, che inquadra il comportamento in cicli anziché in millisecondi, con dei fenomeni di prolungamento tra i 10 kHz e l'estremo alto.
Nella misura del mid-woofer in campo vicino si nota un'avvallamento stretto e profondo, cosiddetto "notch", imputabile alla Fb, cioè alla frequenza di accordo del sistema reflex, che appare centrata a 47 Hz. In questo punto il contributo all'emissione è dato in massima parte dalla risonanza, essendo il woofer quasi "fermo".
Come in altre occasioni ho voluto produrre CSD e BD del mid-woofer in campo vicino. Dai 3000 Hz in su il decadimento è rapido, intorno ai 4 ms, al di sotto si apprezza un prolungamento, con un'evidente propaggine a 1000 Hz, probabilmente dovuta a una risonanza della cupola parapolvere. Congrua la BD, con un tempo di decadimento medio inferiore agli otto cicli.
Il massimo contributo della porta reflex all'emissione si verifica dai 35 Hz ai 70 Hz. Centrati a circa 800 Hz e 2232 Hz appaiono due picchi di livello decrescente, a 109,17 dB il primo e 97,59 dB il secondo, imputabili a fenomeni di risonanza a canna d'organo del condotto. Un terzo molto più basso si vede a 18.173 Hz, dell'intensità di 81,68 dB.
Da questa misura emerge una delle principali qualità delle Avyra 622, cioè l'emissione regolare e uniforme delle frequenze medie e alte in ambiente al variare dell'angolazione orizzontale. Non si apprezza, infatti, il manifestarsi di particolari perturbazioni della risposta in frequenza al variare dell'angolo di ripresa, ma un graduale e omogeneo declinare, privo di grossolani picchi e buchi. Vedremo il comportamento in questo senso del nostro diffusore in maniera più completa nel diagramma polare orizzontale a 360°.
Nel diagramma polare orizzontale a 360° si evidenziano in maniera chiara le qualità emissive delle Avyra 622, molto buone su tutto lo spettro udibile. A 10.000 Hz, frequenza già parecchio alta, i lobi sono ancora molto ampi e predittivi di un palcoscenico sonoro particolarmente ampio e stabile, cosa che ho potuto verificare durante le sedute d'ascolto.
Frequenza (Hz) Q DI Angolo (-6 dB)
400.00 2.10 3.21 254.76
500.00 2.62 4.18 195.96
630.00 2.62 4.19 199.98
800.00 2.75 4.39 144.86
1000.00 2.63 4.20 157.19
1250.00 3.12 4.94 135.76
1600.00 2.93 4.67 158.06
2000.00 2.78 4.43 155.24
2500.00 2.03 3.08 173.57
3150.00 1.68 2.25 184.52
4000.00 3.35 5.25 155.72
5000.00 3.86 5.87 140.10
6300.00 3.31 5.19 146.19
8000.00 4.68 6.70 125.84
10000.00 5.09 7.07 85.26
12500.00 5.22 7.18 94.47
16000.00 8.80 9.44 55.50
20000.00 11.39 10.57 40.84
Q = Fattore di direttività
DI = Indice di direttività
Come sempre, ho prodotto il diagramma polare anche nelle tre immagini della Waterfall (1 e 2) e Filled Contour, per una visione più scenografica e suggestiva di quanto già in altra forma apprezzato. In tutti e tre i casi si evidenzia un sostanziale restringimento del fascio emissivo, con aumento della direttività, ben oltre i 10 kHz.
In questa recensione ho voluto integrare i diagrammi polari orizzontali con quelli verticali, mostrando anche la risposta in asse e fuori asse. Se alcuni risultati possono risultare "drammatici" in realtà non lo sono affatto poiché, in un tipico punto d'ascolto a 3/3,5 m, variazioni d'angolo anche di pochi gradi corrispondono a cambiamenti d'altezza che possono andare abbondantemente oltre il metro, senza contare le riflessioni dovute al pavimento. E nessuno credo ascolti un paio di metri sopra o sotto il diffusore. Sono comunque misure rivelatrici dell'interazione tra i due altoparlanti.
Misura senza meno significativa quella della risposta al gradino, dov'è possibile verificare il comportamento del diffusore nel dominio del tempo. Il segnale test è, come dice la misura stessa, un vero è proprio gradino, un impulso che passa immediatamente dal valore zero a quello massimo. Ne possiamo ricavare importanti informazioni, come il tempo di arrivo dei vari altoparlanti del diffusore. Facendo due calcoli, la differenza temporale dell'arrivo tra i due trasduttori, tweeter e mid-woofer (con il primo come al solito in anticipo sul secondo) è di 0,396 ms, equivalente a una distanza di 13,6 cm. Questo nel punto di ripresa del microfono, posizionato ad altezza tweeter e a un metro dal diffusore. Un'altro dato che la Step Response ci consente di apprezzare è la fase elettrica degli altoparlanti, in questo uguale per entrambi.
Altra misura nel dominio del tempo è l'Energy Time Decay, il decadimento dell'energia sonora nel tempo. È significativa dell'estinguersi del segnale inviato al sistema. Così possono essere rilevate anche le immancabili riflessioni sul pannello frontale. Analizzando il grafico nei particolari, notiamo un piccolo primo picco dopo l'impulso principale a una distanza di 0,094 ms, un secondo segue a 0,370 ms, sicuramente delle rifrazioni sul pannello, mentre il decadimento a -40 dB avviene in circa 1 ms.
Contenute la THD, seconda e terza armonica, che scendono sotto l'1% quando la frequenza oltrepassa i 100 Hz, frequenza alla quale la THD è dell'1,17%, seconda armonica 0,98% e terza armonica 0,46%. Appena superati i 1200 Hz si assiste a una ripida discesa, che porta alla frequenza di 2000 Hz la THD allo 0,085%, la seconda armonica allo 0,046% e la terza armonica allo 0,07%. Nota bene: l'estensione in alto della misura (10.000 Hz) è limitata dalla risposta in frequenza del mio microfono iSEMcon EMX-7150 (20.000 Hz).
Il grafico del modulo e argomento d'impedenza è anch'esso foriero di utili informazioni. Vediamo i due tipici picchi del caricamento Bass-Reflex (in realtà è un picco unico interrotto dalla Fb), il primo posizionato a 30 Hz (15,91 Ohm) e il secondo a 77 Hz (20,83 Ohm). La minor altezza del primo ci dice che la Fb, frequenza di accordo del reflex, è inferiore della Fs, risonanza in aria libera del mid-woofer, con un minimo d'impedenza tra i due di 4,8 Ohm, centrato a 45,80 Hz, in zona Fb. A 2163 Hz, in zona incrocio, si manifesta un alto picco d'impedenza: 29,47 Ohm, dovuto alla configurazione del filtro crossover. Il minimo d'impedenza in zona mediobasse si raggiunge a 150 Hz ed è di 4,21 Ohm, un valore di tutto riposo per l'amplificazione a monte. Notevoli tuttavia le rotazioni di fase: troviamo un +43,6° (induttiva) a 715 Hz, e un -44.8° (capacitiva) a 3300 Hz, vale a dire prima e dopo l'alto picco visto a 2163 Hz. Nella critica zona delle mediobasse la massima rotazione negativa è di 44,4° (capacitiva), centrata alla frequenza di 87 Hz, e precede il minimo d'impedenza a 150 Hz. Come sappiamo dagli studi di autorevoli esperti, il massimo carico visto dall'amplificatore si verifica tra il punto con la massima rotazione di fase negativa e quello di minima impedenza, nel nostro Avyra quindi tra 87 Hz e 150 Hz. Procedendo verso le alte frequenze si verifica una progressiva discesa dell'impedenza, che tocca i 3,33 Ohm a 25 kHz, posto come estremo della misura. Ma questo non è molto interessante, poiché il massimo impegno richiesto all'amplificazione avviene in gamma mediobassa.
Esaminando lo schema circuitale del filtro crossover, troviamo su entrambi i trasduttori un secondo ordine elettrico, induttore serie/condensatore parallelo sul mid-woofer, condensatore serie/induttore parallelo sul tweeter. In realtà, nel layout troviamo in serie al mid-woofer un condensatore da 4,7 µF parallelato a un induttore da 1,8 mH, a costituire una cella antirisonante, o cosiddetta "Notch", centrata a 6000 Hz, ben visibile alla risposta elettrica del filtro. Sul tweeter invece troviamo un resistore di livellamento da 2,2 Ohm e, cosa interessante, una cella Zobel RC parallelo. Come dicevo prima, risalire al valore di resistori e condensatori è stato immediato, poiché indicati sui componenti stessi, non così per gli induttori, che ho misurato con il mio ponte LCR Goyerrnes GR-4070L.
Rappresentata anche la TNDM (Total Noise Distorsione Measurement), una rilevazione finalizzata quantificare la distorsione d'intermodulazione definita "mascherante" e generata da un dispositivo sottoposto a un segnale casuale. Tale misura è stata definita dal laboratorio della rivista Audioreview e segue grosso modo l'andamento della THD, già mostrata in altro grafico.
Misura fondamentale è la Real Time Analysis in ambiente a bande di terzi d'ottava, una sorta di prova del nove di quanto si sia lavorato correttamente all'anecoica simulata. Qui ritroviamo l'enfasi intorno ai 100 Hz, seguita da una deflessione, un'altra piccola enfasi sulle medie frequenze e la risalita sulle alte. Ci sono tuttavia altre cose da rilevare, come la non indifferente risonanza tra 20 Hz e 30 Hz, dovuta alla lunghezza della mia sala d'ascolto (6 metri), che provoca un deciso rialzo dei 28,7 Hz (come volevasi dimostrare). C'è poi un altro dato che è rimarchevole, la risicatissima differenza tra la cattura fatta con i diffusori paralleli alle pareti laterali e quella angolandoli a convergere verso il punto d'ascolto (Toe-in), data dalle ottime caratteristiche di dispersione del tweeter. Le Avyra non porranno quindi problemi nel posizionamento in ambiente, almeno per le frequenze medio-alte.
La risposta elettrica del filtro crossover evidenzia gli effetti della cella antirisonante sul mid-woofer, cioè il profondo e stretto buco a 6 kHz, l'incrocio centrato a 2400 Hz, le pendenze e la differenza del livello di partenza del tweeter, di 9,16 dB sotto quella del mid-woofer.
Alfredo Di Pietro