FINAL AUDIO - BOSCO VERTICALE 3
Presso la sala della Final Audio l'avventore ha potuto godere di un suono naturale, trasparente, coerentissimo anche nel critico passaggio tra il "middle ground", tanto importante per la riproduzione, e le gamme inferiore e superiore, dove nessuno scalino era apprezzabile. Altro particolare: la definizione, che in un elettrostatico non dovrebbe temere confronti, qui c'era ma non era mai sottolineata con puntiglio, cioè con quella secchezza di contorni che può in qualche modo inficiare la genuinità del suono. La fatica d'ascolto era inesistente, così come l'aggressività.
Tre le due slanciate ESL Final 15 era posta la catena che le supportava. Parliamo della sorgente digitale Auralic Altair G1.1, un lettore di rete e dell'abbinata Microsound Technology per l'amplificazione: preamplificatore stereo XSP 11 e amplificatori finali mono di potenza SMA-10. Le due Final 15 erano aiutate in basso da una coppia di subwoofer REL Acoustics T/7x.
Amplificatori finali di potenza mono Microsound Technology SMA-10.
Sulle amplificazioni di Carlo Colombo, titolare della Microsound Technology, si potrebbe aprire un capitolo a parte. Alla kermesse milanese hanno dato il loro contributo all'espressione di un suono mirato alla rivelazione del microdettaglio, emergente da un tappeto di rumore estremamente basso. Senza trascurare le capacità di pilotaggio dei due monofonici SMA-10, alle prese con dei sistemi, ricordiamo, elettrostatici, non certo agevoli da pilotare adeguatamente. Raffinatissimo il preamplificatore XSP 11, mentre gli Special Mosfet Amplifier 10 SMA-10 erogano i primi 20 Watt in Classe A, con una realizzazione interna orientata all'erogazione di corrente. La loro potenza nominale è di 95 Watt su 8 Ohm e di 180 Watt su 4 Ohm, dichiarata dal progettista come più che sufficiente per far suonare bene qualsiasi diffusore, anche il più critico, proprio come queste ESL Final. Ho più volte ascoltato questa soluzione amplificativa con diversi diffusori, anche con le vecchie glorie AR 3a, creandomi la convinzione che questi sorprendenti finali riescono a mantenere la promessa di pilotare al meglio anche i sistemi più ostici.
Diffusore elettrostatico Final 15.
La Final è un'azienda olandese fondata nel 1989 da un gruppo di fisici e ingegneri amanti della musica e appassionati di Home Theater. Credo sia superfluo per gli audiofili rammentare le virtù della tecnologia ESL, la sua distorsione significativamente inferiore rispetto ai tradizionali dinamici. La combinazione di massa ridotta, alta velocità, accelerazione e decelerazione istantanee riproduce il segnale audio in modo pressoché perfetto. Il modello 15, ammiraglio della produzione, risponde in frequenza da 45 Hz a 23.000 Hz (+/- 3 db), con una dispersione orizzontale di 20° e una sensibilità, davvero notevole per un ESL, di 88 dB/2,83 V/m.
La morsettiera delle Final 15.
In questo modello, un'importante differenza rispetto ai classici diffusori elettrostatici è la modifica del materiale di cui sono fatti gli statori, che non sono più in metallo, sottoposti quindi a problemi di ossidazione e perdita di prestazioni nel tempo. Inoltre, nei paesi più umidi posso andare incontro a problemi di scariche elettriche. Tali statori sono nei modelli Final in policarbonato, con un rivestimento interno di materiale conduttivo, praticamente eterno. Stessa cosa per la membrana vibrante, fatta in un nuovo tipo di Mylar, più evoluto rispetto a un tempo, in pratica lo stesso materiale che viene usato per gli oblò degli aerei, insensibile agli sbalzi termici e ai raggi UV.
Diffusori Final Model 7 (a destra) e i Model 5 Hybrid.
Le innovazioni introdotte nei materiali portano a una grande affidabilità e costanza di prestazioni nel tempo, decisamente maggiori rispetto alle vecchie elettrostatiche. Altro passo in avanti è la diminuzione della direttività, punto dolente dei pannelli ESL, che porta ad allargare lo "spot" orizzontale sino a 20°. Incrementata anche l'estensione verso le basse frequenze, anche nel modello più piccolo, il 7, che risponde a partire da 90 Hz; questo significa che non ha bisogno di un woofer ma solo di un subwoofer. Nonostante le caratteristiche all'avanguardia, i prezzi delle Final rimangono vantaggiosi, grazie anche alla filosofia di politica commerciale che non prevede un distributore.
Lo streamer Auralic Altair G1.1.
Presente nel Bosco Verticale 3 anche l'ottimo amplificatore integrato stereo valvolare Synthesis ROMA 96DC, che eroga 25 Watt per canale in Classe A.
NONSOLOMUSICA - TORRE SOLARIA
Concludiamo il resoconto di quest'edizione primaverile del Milano Hi-Fidelity con Non solo musica, ospitata nella Torre Solaria, azienda di Dairago condotta da Eugenio Lazzari e dedicata alla realizzazione e vendita d'impianti audio High End. Presenti in sala anche i diffusori Audibilia dell'amico Gianluca Fantato, esperto progettista elettroacustico in attività dal 1995.
Diffusore Audibilia So What.
Questo sistema a due vie, supportato in basso dall'impressionante subwoofer Infrasuono, mi ha colpito per le sue prestazioni dinamiche e per l'accuratezza del suono. Ogni sistema progettato da Gianluca Fantato è guidato da una seria ricerca, mirata all'ottenimento di prestazioni al vertice e una timbrica inconfondibilmente "live". Era pilotato in sala dall'amplificatore digitale Lazzari I2S (con ingresso digitale I2S) e dal Lazzari Crossover Multivie Stereo D/A 24/192 kHz.
L'unita alti caricata a tromba del So What.
Subwoofer Audibilia Infrasuono.
In questo progetto si è ricercata una risposta all'impulso che fosse la migliore possibile per la tipologia di diffusore. Davvero impressionanti le sue specifiche, a cominciare dal woofer di 46 cm, pesante 17 kg e con un Bl di 32 Tesla per Metro, caricato in Bass-Reflex ma dalla risposta all'impulso pari a quella di una sospensione pneumatica accordata Bessel con un "Q" di 0,56. Quindi ottima velocità di risposta e un contenuto ritardo di gruppo. Inoltre, dichiara il progettista, l'Infrasuono non è filtrato, mantenendo così la coerenza di fase, poiché un eventuale filtro passa basso avrebbe parecchio aumentato il ritardo di gruppo. Questo subwoofer risulta così più veloce di tanti dipoli, solitamente realizzati con altoparlanti dal fattore di merito totale che si aggira su 1 o 1,1. L'accordo realizzato (a 20 Hz) è stato chiamato VASP (Vent Assisted Sild Project), vale a dire sistema chiuso aiutato dal condotto, dove quest'ultimo viene utilizzato soltanto per ridurre l'escursione dell'altoparlante. Di ben 2500 Watt la potenza massima sopportabile.
La risposta in frequenza del So What misurata in Torre Solaria.
Un banco espositivo con CD e riviste di Audiophile Sound.
Diffusori Alce 2.
Ideati da Aldo Cehic, medico specialista in odontostomatologia, questi originali sistemi a due vie vengono presentati con un notevole corredo di teorie tecnico/filosofiche e autorevoli citazioni, dove trovano posto la sezione aurea, il moto elicoidale delle galassie e altri principi cosmici. La produzione prevede due modelli: l'Alce 1 e 2.
La catena a monte delle Alce 2.
PC MacBook Air, Streaming HDr Lazzari V1, I2S Amplifier Digital Lazzari e I2S Amplifier 352 KHz Lazzari.
Diffusore Aldo Cehic Alce 2.
Sul sito non troviamo specifiche tecniche, ma le seguenti note: "Casse acustiche realizzate in perfetta Sezione Aurea, il legno usato è massello stagionato di rovere, la cui particolarità, che lo rende altamente performante a livello sonoro, è che è stato privato parzialmente del tannino. Il rovere è una pianta che ha per archetipo Giove, il che ne esalta la risonanza in Re. Secondo la sequenza Caldaica, Re era la nota musicale relativa a Giove sulla cui fondamentale, tra l'altro, vennero costruite le cattedrali Gotiche, in perfetta Risonanza Gioviana. L'Atanor di pietra è diventato di legno, la materia è diversa, ma la “magia risonante” è la stessa." Favorevoli le mie impressioni d'ascolto.
Vista laterale dell'Alce 2, che ne mette in evidenza la forma composita.
I2S Amplifier 352 kHz Lazzari.
È dotato di un ingresso digitale ad alte prestazioni. Il Front-End ha un DSP integrato per un'elaborazione audio avanzata, tra cui SmartAmp e SmartEQ. Quest'oggetto è la prima soluzione a chip singolo ad alta potenza. Il DSP è supportato dal Software di sintonizzazione grafica TI PurePathTM Console, per un controllo rapido e semplice dei diffusori.
I2S Amplifier Digital Lazzari.
Da sinistra, Lazzari USB DAC 2 192 kHz/24 bit e due Streaming HDr Lazzari V1.
Lo streamer Lazzari HDr è disponibile in due versioni: analogica e digitale, può quindi essere utilizzato in abbinamento o in sostituzione di un DAC. Particolarità innovativa è l'utilizzo di un sistema operativo proprietario e che, anche senza connessione Internet, viene generata autonomamente una rete privata alla quale connettere i propri dispositivi (computer, smartphone), attingendo alla musica disponibile nei propri server. Scegliendo invece di connettersi alla rete Internet, l'HDr permette di accedere direttamente alla musica in streaming (su Qobuz, iTunes, Tidal, Spotify, Internet Radio e altri servizi) e a server altrui connessi al router.
Una tromba.
Alfredo Di Pietro
Arrivederci alla prossima edizione!