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 Milano Hi-Fidelity 2024 Settima Parte Minimize

PHONOLAB - SALA GAE AULENTI 2

Phonolab è un'azienda con oltre vent'anni d'esperienza, diventata nel tempo uno dei maggiori punti di riferimento in Italia per i servizi tecnici di pre e post vendita riguardo i prodotti di elettronica di consumo e professionale. Opera su Milano e Provincia, ma grazie ai suoi servizi di logistica avanzata riesce a coprire tutto il territorio nazionale. Oltre alle riparazioni, la Phonolab offre servizi tecnici avanzati e soluzioni a 360° per privati, rivenditori, distributori e costruttori. Ed è un bel vedere, aggiungo io, per gli audiofili vintagisti, data la sempre ricca esposizione di oggetti dei tempi che furono.

Il tavolo di accettazione con le ottime caramelle e i depliant illustrativi.

La rassegna inizia con questi piccoli diffusori Nexo, a ricordare che l'azienda milanese è un centro assistenza autorizzato nazionale Nexo.

Il primo ricco impianto d'annata, dove l'avventore poteva soffermarsi ad ammirare un giradischi Thorens TD 160, un lettore Sony Minidisc Deck MDS-JB920, amplificatore integrato stereo Pioneer A-616 e una coppia di diffusori JBL Decade 36.

Si prosegue con un colorato e luccicante impianto, formato dal registratore a bobine Pioneer RT-909, un glorioso amplificatore integrato stereo Pioneer SA-8800 (da ragazzo ho avuto il fratello minore SA-608) e i bombastici diffusori Cerwin-Vega S1.

Amplificatore integrato stereo Pioneer SA-8800.
Elettronica potente (erogava 80 Watt RMS per canale su carico di 8 Ohm), si pregiava della tecnologia NSA (Non Switching Amplifier), creata appositamente dalla Pioneer. Era un tipo di amplificatore che assommava i meriti della Classe A e B, manteneva bassa la perdita di calore consentendo ai transistor di funzionare sempre nella regione attiva.

Tavolo particolarmente ricco di oggetti, tutti rigorosamente vintage.
Giradischi Micro Seiki BL-51, registratore a bobine Akai GX-630D, lettore CD Revox B 225, amplificatore integrato stereo Accuphase E-202 e tre piccoli diffusori: Proac Tablette, ESB CDX L1 e Sonus Faber Concertino.

In questa catena si andava sui grossi calibri per quanto riguarda i diffusori, una coppia di JBL 4333B, pilotate da una triade McIntosh: Audio Video Player MVP881BR, amplificatore finale di potenza stereo MC 2105 e preamplificatore stereo C 28.

Altro impianto, sempre d'annata ma relativamente più giovane, interamente Yamaha, formato dal lettore CD CD-500, amplificatore integrato stereo A-720 e diffusori Yamaha NS-1000 Monitor.

Lettore CD Luxman D-113, preamplificatore valvolare stereo L's Audio A28, amplificatore finale di potenza stereo Nikko Alpha 600 e diffusori JBL 4301B.

Su questo tavolo un preamplificatore stereo Quad 33 e un amplificatore finale di potenza stereo Quad 405-2 erano (idealmente) pronti per essere analizzati da diversi strumenti di misura, a rammentarci che la Phonolab non è solo dispensatrice di HiFi d'annata ma soprattutto un centro di assistenza di prim'ordine.

 

THE SOUND OF THE VALVE - SALA GAE AULENTI 1

Ed eccoci arrivati nella sala del patron di questa mostra, Stefano Zaini, che ebbi la ventura di conoscere nel lontano 2007 al Milano Hi-End (allora si chiamava così). Da allora ho seguito molte delle edizioni della sua mostra, dopo la "dipartita" del Top Audio/Video arrivata a essere la prima per importanza in Italia.

Da diversi anni a questa parte i grandi diffusori TSOTV Quasar sono al centro della scena in Sala Gae Aulenti 1, quella tradizionalmente dedicata a Zaini, pur con delle variazioni che hanno interessato la gamma alta. Due chitarre elettriche ci ricordano la passione che Stefano ha per questo strumento. Le Quasar, sistema totalmente dipolare, suonavano insieme a un registratore a bobine Otari MX5050 MKII (la serie MX5050 è stata l'ultima prodotta dal marchio giapponese), meccanica digitale dCS Verdi La Scala, convertitore D/A DAD (Digital Audio Denmark) AX24, preamplificatore TSOTV Breathe, tre amplificatori di potenza TSOTV Why not 125 FA e un crossover elettronico Samson Technologies S-3-way, dedicato alla gestione delle Quasar. A ottimizzare l'acustica ambientale c'era il processore di campo sonoro DSPeaker Anti-Mode 2.0.

Le elettroniche.

Il tweeter AMT a bordo dei diffusori TSOTV Quasar.
AMT sta per Air Motion Transformer, l'eccezionale trasduttore inventato da Oskar Heil, diverso nel suo principio di funzionamento sia dagli altoparlanti elettrodinamici che dagli elettrostatici. La membrana è costituita da un foglio piegato a fisarmonica in polietilene o poliammide, strutturato secondo una serie strisce di alluminio immerse in un campo magnetico di forte intensità, atto a creare un movimento d'aria. In pratica il diaframma spinge avanti e indietro l'aria, secondo un movimento molto simile alla trasmissione dell'aria tra una camera l'altra all'interno di una fisarmonica.

Il registratore a bobine, meccanica e DAC citati nella descrizione dell'impianto.

 

 

SUITE

 

 

ALTA FEDELTÀ - SUITE 108-110

Le Suite sono secondo il mio parere l'unica nota dolente della mostra, e non certamente per i contenuti. Ambienti piccoli, acusticamente precari e in certi orari pieni di persone sino all'impossibile, che hanno reso molto faticoso il mio report. Nella prossima edizione cercherò d'individuare le ore più propizie. Detto questo passiamo alle prime Suite, 108-110 e 111-112, riservate al negozio Alta Fedeltà di Calco, gestito da Alfredo Terenghi.

Solo cuffie nella Suite 108-110, pilotate per l'occasione dal lettore di rete Naim NDX-2 e amplificatore per cuffia Mastersound Senso, molto ben dotato in quanto a connettori d'uscita, implementando un Jack 6,3 mm, un XLR 4 pin stereo e due XLR 2 pin.

Da sinistra, dopo l'amplificatore per cuffia Naim Uniti Atom Headphone, vediamo cinque cuffie della Meze Audio: 109 Pro, 99 Neo, 99 Classic, Liric II ed Empyrean II.

Da sinistra, Focal Hadenys e Focal Clear MG.

Tre cuffie Denon: da sinistra i modelli AH-D7200, AH-D9200 e AH-D5200, in ultimo una Focal Bathys. Ogni cuffia era disponibile per l'ascolto.

 

 

ALTA FEDELTÀ - Suite 111-112

Nella molto più frequentata Suite 111-112, Alta Fedeltà dimostrava delle importanti novità Marantz, prestigioso marchio giapponese.

In foto vediamo il più piccolo dei due impianti in dimostrazione, costituito da elettroniche Naim, tra cui spiccava il sistema All-in-One Uniti Nova PE, amplificatore in streaming in grado di pilotare anche gli altoparlanti più esigenti con i suoi 150 watt (su 8Ω) e 250 watt (su 4Ω) di potenza, erogati da un'amplificazione in Classe D e i diffusori Focal Diablo Utopia Evo. Gli altri due Naim erano alloggiati all'interno del mobile ed erano un preamplificatore in streaming NSC 222 (a destra) e un amplificatore finale di potenza stereo NAP 250. Sul tavolo un "curioso" oggetto, il QNet della Nordost, definito switch di rete audiophile.

Focal Diablo Utopia Evo.
Sistema da supporto ad altissimo contenuto tecnologico. Due vie con caricamento in Bass Reflex, woofer "W" dotato di sospensione TMD e complesso magnetico NIC, tweeter in Berillio IAL2. Notevolissimo il suono espresso da questo diffusore, un non plus ultra per nitidezza, definizione e articolazione.

Ricordate l'amplificatore integrato stereo Moonriver Audio 404, già visto di spalle nella sala della Luxury Audio? Ritroviamo qui quest'elettronica dal fascino classico in cui non si è certamente lesinato in materiali di alta qualità: pomelli in alluminio massiccio, legno di noce massello, telaio robusta. Dotato pure di un'interfaccia utente ergonomica.

Nella suite adiacente c'era uno degli impianti più attesi della mostra, con le nuove elettroniche Marantz Serie 10. Diffusori gli ottimi Bowers & Wilkins 702 S3 Signature.

Il terzetto delle nuove elettroniche Marantz Serie 10.
Da sinistra: lettore di rete Link 10n, amplificatore integrato stereo Model 10 e lettore digitale SACD 10.
Ognuno presenta delle caratteristiche innovative, a partire dal Link 10n, con il supporto audio Hi-Res, la tecnologia HEOS integrata e il supporto HDMI ARC con CEC. L'integrato Model 10 Marantz Model 10 vanta uno chassis a triplo strato placcato in rame dotato di una struttura a compartimenti separati per isolare completamente ogni parte interna. Dispone anche di un nuovo impianto di alimentazione sviluppato con Purifi, per erogare 250 Watt per canale su 8 ohm e 500 Watt su 4 ohm. L'SACD 10 dal canto suo utilizza il meccanismo di trasporto SACDM-3, completamente progettato da Marantz per ridurre al minimo la risonanza. Presenta ingressi DAC, il supporto DSD 256 e PCM 384/32 ed una doppia alimentazione con trasformatori toroidali.

 

 

AUDIO GRAFFITI - SUITE 121

Anche alla Audiograffiti di Pandino (CR) erano state riservate due differenti Suite, la 121 e 122. Nella prima stazionava un impianto che potremmo definire "smart", formato dall'Innuos ZENith Next-Gen, ottimo music server & streamer, che suonava abbinato ai diffusori Kii Audio Seven, sistemi attivi Roon Ready e Tidal/Qobuz Connect. Sono equipaggiati da un mid-woofer da 5", due woofer da 6,5" e un tweeter caricato a guida d'onda.

 

 

AUDIO GRAFFITI - SUITE 122

Più classico l'impianto in dimostrazione nella Suite 122, i cui elementi erano il music server & streamer Innuos Zen Next-Gen, DAC/preamplificatore/amplificatore per cuffia Boulder 812, amplificatore finale di potenza stereo Boulder 861, DAC/preamplificatore Nuprime Evolution DAC2. Mobile portaelettroniche Finite Elemente Pagode Signature MKII e diffusori Rosso Fiorentino Certaldo Serie 2.

Le elettroniche.

La morsettiera delle Rosso Fiorentino Certaldo.

 

 

AUDIO NOTE UK - SUITE 114

Se si aveva voglia di ascoltare un suono vecchio stile, nel bene e nel male, bastava visitare la Suite 114 di Audio Note UK, dove quest'impronta sonica era perfettamente rappresentata dall'impianto suonante. Questo era formato dal giradischi TT-One Deluxe, preamplificatore Phono MM a valvole R Zero/II, lettore CD CD 3.1x/II, amplificatore integrato stereo valvolare Cobra e diffusori AN-E.

Giradischi TT-One Deluxe con testina MM IQ III.

La rappresentanza bookshelf delle elettroacustiche Audio Note.
Modello AX-One (a destra) e AX-Two.

 

 

BIRDBOX RECORDS - SUITE 106

Dell'etichetta BirdBox Records abbiamo visto parte della produzione nello spazio espositivo dedicato in Sala Velasca. Nella Suite 106 c'era invece il titolare in persona, Lorenzo Vella, che ha dimostrato alcune registrazioni su nastro. Lo ha fatto con un impianto eccentrico, dettato dalla sua convinta visione dell'audio: Registratore Otari MX-55 MT versione studio, due preamplificatori mono Ampex 350, due amplificatori finali di potenza mono BGW 750E, mentre i diffusori erano i B&W CDM1NT. Presente anche un amplificatore per cuffia Audio-gd D-28.

I preamplificatori mono Ampex 350.

 

 

DONZELLI HIFI - SUITE 102

Molti gli oggetti presenti nella Suite 102 di Oscar Donzelli, compresi i diffusori Lyric Audio Riverside 8, che ho avuto il piacere di recensire nel dicembre 2023. In realtà, gli impianti allestiti erano due, con l'elenco dei vari modelli affisso sulla porta d'ingresso. Ma vediamo uno per uno i componenti. Network Music Streamer Silent Angel Munich M1, Streamer Audio Silent Angel Munich MU, Word Clock Silent Angel Genesis GX, alimentatore lineare Silent Angel Forester F2, amplificatore integrato stereo a valvole Line Magnetic LM-216IA, Switch Audio Silent Angel Bonn NX. Sull'estrema destra del tavolo, inscatolati, c'erano due lettori di rete WiiM, il Mini e il Pro. Cablaggio Antinoise e diffusori (in questa prima catena) Lyric Audio Riverside 8.

Amplificatore integrato stereo a valvole Line Magnetic LM-216IA.

Streamer Audio Silent Angel Munich MU e Switch Audio Silent Angel Bonn NX.

Alimentatore lineare Silent Angel Forester F2.

Network Music Streamer Silent Angel Munich M1, sotto vediamo il Word Clock Silent Angel Genesis GX.

Network Music Streamer Silent Angel Munich M1.

Nel secondo impianto il suono era emesso da un piccolo diffusore da supporto attivo, dalle notevoli prestazioni, il System Audio Silverback 1, supportato nella saletta dal System Audio Stereo HUB, un apparecchio utile per collegare i dispositivi in ​​modalità wireless ai diffusori Silverback, liberandosi così dal disordine e dai cavi di potenza. Il suo prezzo si applica all'acquisto dei sistemi Silverback.

Diffusore Wireless System Audio Silverback 1.
Davvero convincente il suono di questi piccoli sistemi, molto pulito, definito e lucido, mai aggressivo sulle alte frequenze. Valutazioni soniche a parte, parliamo di un diffusore attivo il cui baffle ha le dimensioni di un foglio di carta A4. Può essere posizionato ovunque, appeso al muro o messo su uno scaffale. Essendo amplificato, necessita del solo cavo di alimentazione, con la possibilità di riprodurre il suono proveniente dalla TV, giradischi, computer, lettore CD e magari anche da una console di gioco. Il Silverback 1 è espressamente realizzato per essere posizionato vicino a una parete.

Diffusore Wireless System Audio Silverback 1.
Piccolo nelle dimensioni (Larghezza 31-Altezza 32,5-Profondità 13,5 cm), risponde in frequenza da 45 a 25.000 Hz (+/- 1,5 dB). Al suo interno c'è un amplificatore da 2 x 80 Watt. I suoi ingressi sono Wireless WiSA e linea. Monta, infine, un woofer Silverback 3.6 da cinque pollici e mezzo e un tweeter DXT Ti da un pollice a cupola morbida.


Alfredo Di Pietro


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