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 Milano Hi-Fidelity 2024 Sesta Parte Minimalizovat

AUDIO POINT ITALIA-TEKTRON ITALIA - SALA VELASCA 2

Fabrizio Tuzza della catanese Audio Point Italia ha le idee ben chiare su cosa debba essere l'alta fedeltà. Tutto deve partire da una trainante passione, che poi si traduce nell'offerta al cliente finale di un servizio fondato su marchi selezionati fondamentalmente sul criterio di tre principi cardine: la qualità del prodotto, l'immagine del brand e la serietà dell'azienda alle sue spalle. Per questo tra le aziende trattate figurano Vitus Audio, Kharma, Playback Design, Leben e altri prestigiosi marchi.

E il risultato, in termini di prestazioni sonore, è la perfetta dimostrazione della cura che il distributore Audio Point Italia mette nelle sue scelte. Nel primo impianto in dimostrazione c'erano la meccanica più streamer Playback Designs MPT-8, il DAC Playback Designs MPD-8, preamplificatore Vitus SL-103, amplificatore finale di potenza stereo Vitus Audio SS-025 e diffusori Peak Consult Sinfonia. Il suono prodotto da questa catena è stato di assoluto rilievo, nitido, ricco di dettaglio e con un ottimo bilanciamento tonale.

Le elettroniche.

Diffusore Peak Consult Sinfonia.
Come ogni cassa acustica Peak Consult, anche questa Sinfonia necessita di oltre 80 ore di lavoro (la coppia) per essere realizzata. Uno dei punti focali nella progettazione Peak è ridurre il più possibile le risonanze indesiderate, per questo il mobile è solido, pesante, realizzato in un sandwich da 30 mm a 3 strati ricoperto da uno strato aggiuntivo di vero legno massello da 14 mm. Un pannello in acrilico nero lucidato, infine, dona al sistema un aspetto elegante. Il peso di 75 kg cadauna dimostra gia di per sè la serietà dell'approccio alla progettazione del mobile. Per quanto riguarda gli altoparlanti, oltre al woofer da 20 cm, troviamo un'unità midrange sviluppata in modo esclusivo e un tweeter a cupola morbida personalizzato.

Nella seconda catena suonavano invece le più piccole Peak Consult Sonora, un elegante sistema da pavimento a due vie con radiatore passivo per i bassi. 2500 Hz è la frequenza di taglio, risponde da 28 a 30.000 Hz e ha una sensibilità di 85 dB/1 W/1 m. Il filtro crossover è acusticamente separato in una camera sigillata dedicata alloggiata all'interno del cabinet stesso e riempita con sabbia asciutta, questo per evitare indesiderati effetti microfonici. Non indifferente pure il peso di queste Sonora, pari a 68 kg cadauna. Ma quali erano le elettroniche che la supportavano? È presto detto: DAC/streamer Playback Designs MPD-6, preamplificatore stereo Tektron Audio Venus e una coppia di amplificatori finali monofonici Tektron Audio Jupiter.

Amplificatore finale monofonico Tektron Audio Jupiter.
Questa pregevole elettronica a tubi ha la regolazione automatica del Bias, come dispositivi di potenza due valvole 211 in configurazione Single-Ended e due 6SN7. Ingresso linea sia RCA che XLR. Molto particolare l'estetica.

Ancora due elettroniche valvolari Tektron: l'amplificatore integrato stereo Neptune (a sinistra) e l'amplificatore finale di potenza stereo Jupiter.

Per terminare, sul tavolo posto all'ingresso della Sala Velasca 2, si potevano vedere, in esposizione statica, l'amplificatore integrato stereo Tektron Volcano (a sinistra) e il potente amplificatore integrato stereo Vitus Audio RI-101 MKII.

 

 

BUSCEMI HIFI-PIXEL ENGINEERING - SALA GALFA 1

In sala Galfa 1 esponeva uno dei più importanti negozi milanesi, Buscemi HiFi, da più di cinquant'anni sinonimo di qualità e specializzazione nell'allestimento d'impianti audio ad alta fedeltà. Nel corso del tempo si è adeguato anche alla tendenza Home Theater, sistemi di distribuzione Audio/Video multiroom in alta definizione e sistemi domotici. Da alcuni anni a questa parte si è aggiunta la multimedialità, sostanziata nella musica liquida, film e musica in streaming, sia locali che online. Alla mostra di Stefano Zaini si presentava con i marchi NAD, Dali e Bluesound.

Due elettroniche NAD e due coppie di diffusori Dali, questo è quanto si trovava di fronte l'avventore entrando nella sala. Nei particolari, lo streaming preamplifier NAD Master M66 (miglior prodotto all'EISA Award 2024-2025) e l'amplificatore di potenza stereo NAD M23 HybridDigital, sempre della serie Master. Due Dali Rubikore 8 (agli estremi) e due Dali Epikore 7 i diffusori.

Streaming preamplifier NAD Master M66.
Più precisamente è un DAC-Preamplificatore in streaming BluOS (sistema operativo avanzato che consente lo streaming Hi-Res e Multi-Room). È un componente Hi-Fi di livello molto alto che combina un convertitore D/A con un lettore di rete Multi-Room ad alta risoluzione. È dotato di Dirac Live Room Correction e Dirac Live Bass Control, per un avanzato controllo acustico ambientale. Il suo abbinamento d'elezione, tanto per rimanere in casa NAD, è l'M23. Non rimarranno delusi i vinilisti, poiché implementa una suite completa d'ingressi analogici e digitali, compreso uno stadio Phono MM/MC.

Diffusore Dali Rubikore 8 (a destra) e Dali Epikore 7.
Il primo impiega i driver SMC con tecnologia Clarity Cone, induttori SMC-KORE e moduli Hybrid Tweeter, con un nuovissimo trasduttore a cupola a bassa perdita e privo di ferrofluido. Le porte Bass Reflex sono del tipo Continuous-Flare. Ma anche l'Epikore 7 non è certo un sistema banale, essendo equipaggiato con altoparlanti per bassi/medi da 7" di nuova concezione, dotati di un motore magnetico eccezionalmente grande e potente, forte della tecnologia brevettata SMC Gen-2. Il tipico cono in carta e fibra di legno Dali è stato inoltre migliorato con la tecnologia Clarity Cone, a bassa perdita, per smorzare ulteriormente le risonanze indesiderate.

Due piccoli sistemi da supporto Dali, il Rubikore 2 (a destra) e l'Epikore 3.

Cuffia Dali iO-12.
Non solo diffusori in casa Dali ma anche ottime cuffie, come questa iO-12, dotata di archetto e padiglioni auricolari in vera pelle e del rivoluzionario driver SMC da 50 mm in fibra di carta. La tecnologia di cancellazione attiva del rumore blocca i rumori a bassa frequenza, con le tre modalità AANC è adattabile a ogni situazione di rumore esterno.

Quattro oggetti della Bluesound, marchio che ha ideato un pluripremiato sistema Multi-Room Wireless ad alta risoluzione, il quale dà agli utenti la possibilità di riprodurre musica in ogni stanza della casa. Lo fa tramite l'applicazione BluOS Controller, facile da usare, che consente la scelta della musica dal servizio di streaming preferito o dalla libreria locale. Oltre a ciò controlla dove e quando riprodurla.

Wireless Multi-Room Music Streaming Speaker Bluesound Pulse M.
Il progetto dell'altoparlante Omni-Hybrid include un woofer rivolto verso l'alto e due tweeter montati a 45 gradi l'uno dall'altro. È pilotato da un amplificatore DSP e produce un audio nitido e avvolgente da quasi tutte le angolazioni di ascolto. Il controllo è affidato all'applicazione BluOS Controller per iOS, Android, Kindle Fire e Desktop Windows e Mac OS X.

Reference Music Streamer Node Icon.
Con l'Icon si passa dagli altoparlanti alle elettroniche. Parliamo di un lettore di rete Wireless dotato di un elegante telaio in alluminio con display a colori da 5". Si può collegare a qualsiasi amplificatore, diffusori amplificati o cuffie. Supporta lo streaming ad alta risoluzione BluOS, Apple AirPlay 2, la tecnologia THX AAA. HDMI eARC, Dolby Digital e Dirac Live completano la già ricca dotazione. Implementa un ottimo DAC Dual-Mono con due ESS Sabre ES9039Q2M.

Performance Music Streamer Node.
Rispetto alla precedente versione (del 2021) i componenti e i circuiti sono stati riprogettati. Ora è dotato di tecnologia per cuffie THX AAA integrata, riproduzione DSD e altro ancora. Permette la riproduzione di musica, radio, podcast e altro ancora dai servizi di streaming più popolari o dalla libreria personale. Con HDMI eARC, decodifica Dolby Digital e Apple AirPlay 2. Anche lui impiega un pregiato convertitore D/A della Sabre, il modello ESS ES9039Q2M.

Wireless Music Streamer Node Nano.
Quarto e ultimo del gruppetto, anche lui riproduce musica in streaming e stazioni radio. Grazie al DAC ESS ES9039Q2M Sabre supporta audio fino a 24 bit/192 kHz. Dispone di uscita RCA stereo, uscite digitali ottiche, coassiali e USB. Ospita al suo interno un processore ARM Cortex A53 Quad-Core da 1,8 GHz, con riproduzione DSD e integrazione AirPlay 2 Spotify Connect, TIDAL Connect, Roon Ready Bluetooth adattivo e aptX bidirezionale.

Una coppia di dali Rubikore 6.

 

 

IL CENTRO DELLA MUSICA - SALA VELASCA 1

Le due Vivid Audio Moya M1 con al centro i quattro amplificatori finali di potenza monofonici VTL MB-450 III.
Un evento realmente eccezionale nella frequentatissima Sala Velasca 1, un ampio spazio dedicato all'impianto più sontuoso dell'intera mostra. I più perfidi potrebbero dire che ha incenerito, umiliato tutti gli altri presenti, anche se quello in Sala Isozaki della Ekos/Sigma Acoustics proprio da buttare via non era. Io che invece cerco di formarmi una visione complessiva, scorgo tante diverse opportunità, ognuna rispettabile e avente diritto di cittadinanza nel panorama Hi-Fi, da conoscere e apprezzare per quello che hanno da dare. Tuttavia, obiettivamente, l'impianto in questione era talmente performante da ridisegnare la linea che separa realtà dall' illusione, per l'impressionante senso di realismo che regalava.

Oltre alle Moya M1 e i valvolari VTL MB-450 III, il resto della catena era costituito dal giradischi Kronos Pro 068/250, con braccio Kronos Discovery RS e testina Ortofon MC Diamond, sorgente digitale Esoteric K-01XD SE con clock esterno Esoteric G-05, lettore di rete Auralic Aries G2.2 (conversione D/A fatta dal K-01XD SE), preamplificatore Phono MM/MC VTL TP-6.5 Serie II, preamplificatore stereo in due telai VTL TL-7.5 Reference Serie III.

Giradischi Kronos Pro 068/250, con braccio Kronos Discovery RS e testina Ortofon MC Diamond.

Amplificatori finali di potenza monofonici VTL MB-450 III.
Sono in grado di erogare una potenza di 425 Watt (225 Watt se commutati a triodo). Otto KT88 (o 6550), una 12AT7 e una 12BH7 le valvole impiegate. Ingresso: 1 XLR e 1 RCA e fattore di smorzamento regolabile su 4 valori. Pilotavano con grande autorevolezza le Moya M1, con transienti sulle basse frequenze intensi e rapidissimi.

Diffusore Vivid Audio Moya M1.
Lo stesso progettista Laurence Dickie ha decantato le meraviglie di questo diffusore definitivo, dotato di 13 altoparlanti distribuiti in 5 vie, 3000 Watt RMS sopportabili e 346 kg di peso. Molto particolare la sua scaturigine. Il progettista è stato messo in quarantena in una stanza d'albergo per dieci giorni a causa della pandemia, così ha avuto modo di abbozzare l'idea di questo colosso dell'elettroacustica, nato per essere il migliore dei diffusori al mondo. Le sue quattro coppie di woofer sono disposte a 2 a 2 in configurazione orizzontale opposta, con i magneti uniti da una barra d'acciaio per eliminare del tutto le forze di reazione e la conseguente necessità di un contenitore pesante. Nel mobile viene utilizzato un sandwich composito rivestito di schiuma con un'ampia controventatura in materiale composito, così da garantire una struttura estremamente rigida. Ogni coppia di woofer è dotata di due porte a cancellazione di reazione, le quali, in virtù della frequenza di crossover eccezionalmente bassa, sono generosamente proporzionate in modo da ridurre al minimo qualsiasi effetto di turbolenza che ne limiti la linearità.

Uno dei due medio-bassi frontali C175-76 con diaframma rinforzato in fibra di carbonio da 175 mm, bobina mobile da 76 mm e sistema di magneti radiali in terre rare. Il caricamento è a tubo conico.

Dall'alto, tweeter a cupola D26DLC da 26 mm, midrange a cupola D50DLC e medio-alto C100SCu.
Il D26DLC e il D50 utilizzano un nuovo materiale chiamato DLC (Diamond-like Coating), che viene applicato sulla superficie delle cupole di alluminio con l'obiettivo di aumentarne la rigidità e migliorarne lo smorzamento. I magneti adottati hanno un maggiore forza, tanto da comportare un notevole aumento della sensibilità, di 2 dB, rispetto ai loro omologhi della precedente generazione.

Il retro del Vivid Moya M1.

Marco Fullone, noto sound designer di "Monte Carlo Nights", programma simbolo della seconda serata di Radio Monte Carlo. In sala ha condotto gli ascolti con pregiati vinili, CD e SACD.

Laurence Dickie, progettista del diffusore Moya M1.
Le Moya M1 sono la summa dei suoi vent'anni di carriera con Vivid Audio e di trent'anni di ricerca e sviluppo iniziato con le B&W Nautilus. Il suo obiettivo è stato quello di creare dei diffusori che fossero completamente privi di risonanze, colorazioni e riflessioni. Per lui la cosa più importante nello sviluppo del diaframma a cupola di un tweeter e di un medio-alto e di realizzarlo senza alcuna risonanza. A tal fine Dickie ha creato un anello in carbonio che viene posto dietro la cupola. Il movimento del diaframma dev'essere pistonico, quindi del tutto lineare, con degli elementi di contorno che ne agevolino il funzionamento. I diffusori vengono di solito costruiti con un pannello frontale piatto, cosicché il suono emesso viaggia verso l'ascoltatore ma crea anche delle rifrazioni sul pannello stesso, le quali possono essere in controfase provocando delle cancellazioni e distorsioni. Tutti i diffusori della Vivid sono fatti in modo tale che le onde generate dall'altoparlante lateralmente, invece di essere rimbalzate e finire in ambiente, si diffondono dietro il diffusore.

Il Moya M1 favorisce un angolo di dispersione sonora il più ampio possibile, cosa verificabile con facilità spostandosi lateralmente dall'asse frontale. Diverso è il comportamento invece di un mobile con il baffle piano, il quale costringe l'ascoltatore a mettersi in asse se vuole sentire bene. Un altoparlante emette tanto suono davanti quanto dietro ed è fondamentale che le onde generate posteriormente siano completamente fugate. La tecnologia inventata da Laurence Dickie ha rivoluzionato il mondo della progettazione elettroacustica. L'emissione posteriore del trasduttore, se non eliminata, si presenta anteriormente cancellando una parte del suono, così Dickie ha realizzato un tubo che serve proprio a questo, ad "ammazzare" il suono posteriore, pur rispettando quello anteriore. Tale tubo è stato quindi progettato per essere della stessa lunghezza d'onda della frequenza più bassa che l'altoparlante può generare. Per questo le Nautilus avevano una profondità di 70 cm, poiché le basse frequenze hanno delle lunghezze d'onda molto maggiori delle altre gamme (λ=c/f, cioè lunghezza d'onda=velocità del suono nell'aria/frequenza).

Tutti i diffusori Vivid hanno questo tipo di tubo. Nelle Moya ci si è spinti oltre, realizzando una guida d'onda che parte dalla sommità del mobile, arriva sotto e risale per raggiungere la minima lunghezza d'onda che gli otto woofer C225-100H sono in grado di raggiungere. Laurence Dickie ha abbandonato la Bowers & Wilkins e la progettazione delle Nautilus perché queste non avevano una sensibilità sufficiente non solo per utilizzarle come monitor da studio ma anche per produrre una forte pressione sonora, che poi è quella di una rappresentazione dal vivo. "Io ho creato degli altoparlanti" afferma il progettista, "che generano una pressione sonora massima di 120 dB e l'unico modo per ottenerla è mettere otto woofer nel diffusore. Sono riuscito così ad aprire una finestra, ottenendo una riproduzione che sia la più vicina possibile a quella di un evento dal vivo."

 

 

LP AUDIO - SALA VELASCA 3

Come "entrée" nella grande Sala Velasca 3 di LP Audio c'erano due oggetti della Moon Audio di dimensioni differenti, anche se assolvevano alla stessa funzione: gli amplificatori per cuffia 430HA (a sinistra) e il più piccolo 230HAD.

Con tutto quello spazio a disposizione, Luca Parlato, titolare della LP Audio, si è letteralmente sbizzarrito presentando ben cinque diversi impianti.
Impianto 1: giradischi Elac Miracord 80, preamplificatore Phono Moon 110LP V2, Network Player/preamplificatore Moon 791, amplificatore finale di potenza stereo Moon 861, diffusori Elac Concentro S 509.2 Nero, condizionatore di rete Powergrip YG-3 e cablaggio Shunyata.

Impianto 2: lettore di rete/DAC Moon 681, amplificatore integrato stereo Moon 641, diffusori Franco Serblin Accordo Essence, condizionatore di rete Powergrip YG-3 e cablaggio Shunyata.

Impianto 3: meccanica di trasporto CD con convertitore D/A opzionale Moon 260D, convertitore D/A con streaming Moon 280D, amplificatore integrato stereo Moon 340i X, diffusori Elac Vela BS 404.2 Noce, stand Elac LS60, condizionatore di rete Powergrip YG-2 e cablaggi Shunyata.

Diffusore Elac Vela BS 404.2 Noce.
Si tratta di un sistema a due vie Bass-Reflex con woofer da 180 mm e tweeter JET 6. 2400 Hz è la frequenza di crossover, risposta in frequenza (IEC 268-5) da 38 a 50.000 Hz e sensibilità di 87 dB/2,83 V/m.

Impianto 4: lettore musicale All-in-One Moon ACE, diffusori Vestlyd V12C Black con stand dedicati. Cablaggi Elac e Argon Audio.

Un diffusore per audiofili duri e puri, senza fronzoli, questo Vestlyd V12C.
È decisamente ispirato ai diffusori vintage degli anni '70, il grande altoparlante coassiale ha il tweeter a compressione montato direttamente nella parte posteriore del sistema motore del woofer, risolvendo il cruciale problema dell'allineamento temporale tra i due trasduttori. Il woofer stesso ha un effetto "tromba" sul tweeter, ottimizzando l'SPL.

Vista ravvicinata del coassiale montato sul Vestlyd V12C.
Una coppia di questi altoparlanti può fornire un livello di pressione sonora superiore a 130 dB, offrendo le tipiche sensazioni d'ascolto di un concerto dal vivo, per di più con bassa distorsione. In fase di progetto sono state realizzate delle simulazioni FEA (Finite Element Analysis) di livello avanzato e apparecchiature di misurazione per ottimizzare ogni elemento, dalla bobina mobile al cono, per prestazioni ad alta potenza.

Impianto 5: Streamer/DAC Argon Audio Solo, Streamer/DAC Elac Discovery DS-C101W-G, amplificatori integrati stereo Moon 250i V2 e PrimaLuna Evo 300, diffusori Elac Debut F5.3. Elac e Argon Audio i cablaggi.

 

Tre elettroniche in sola esposizione statica.
Da sinistra: amplificatore integrato valvolare stereo Primaluna EVO 100, amplificatore integrato stereo Moon 250i V2, e amplificatore integrato ibrido stereo Primaluna EVO 300. Quest'ultimo è costituito da una preamplificazione a valvole (12AU7) e una sezione di potenza a stato solido Dual-Mono che incorpora JFET e MOSFET.

Giradischi Yukiseimitsu Audio AP-01.
Occorrerebbe un piccolo trattato per descrivere le soluzioni tecniche implementate in questo particolare giradischi "Analog Record Player", a cominciare dal circuito elettronico, riprogettato rispetto al precedente modello AP-0, per ottenere una stabilità di rotazione ancora maggiore. Il piatto conduttivo elimina alla radice il problema dell'elettricità statica (ovviamente senza metterci sopra un tappetino). Grazie a un magnete permanente, un cuscinetto senza contatto viene utilizzato nella sezione rotante dal piatto, il tutto. L'unico punto di contatto è su una sfera e la repulsione magnetica mantiene una distanza costante attorno al cuscinetto, consentendo una rotazione silenziosa e costante senza alcun rumore o attrito. Il controllo del "pitch" indipendente per ogni velocità di rotazione (33/45/78 giri al minuto) e il braccio che incorpora uno smorzatore senza contatto, con un meccanismo basato sulla forza dei magneti, completano le informazioni di questo straordinario giradischi.

 

 

LUXURY GROUP - SALA GALFA 2

E siamo arrivati alla Sala Galfa 2, ospitante la casertana Luxury Audio del simpatico e comunicativo Alfredo Scauzillo. Si distingue per classe e qualità nella realizzazione di sistemi High end, Hi Fi, Audio, Video e Multiroom. Diverse realizzazioni firmate Luxury Group sono presenti in Francia, Italia, Germania, ma anche in America e a Dubai. Come sempre ricco di oggetti il suo spazio.

La catena principale era composta dalle sorgenti digitali Innuos ZENmini MK3 4TB SSD (CD Ripper, NAS e Streamer) e Innuos ZEN Mini LPSU (alimentatore opzionale lineare dedicato), amplificatore integrato stereo Pilium Audio Leonidas (un nuovo modello, frutto di un upgrade della versione precedente) e i diffusori Estelon Aura, in alternanza con gli Scansonic HD Q8 e Q10. Mobili portaelettroniche Pilium e Music Tools.

Diffusore Estelon Aura.
Le particolari fattezze del mobile chiuso, una forma senz'altro distintiva, sono giustificate anche da uno scopo funzionale. Si segnala l'uso di un composito proprietario termoformato, riempito di minerali, che consente lo sviluppo del cabinet con una geometria superficiale così avanzata, sia dentro che fuori. Tale forma e le varie camere interne consentono un grande controllo sulle risonanze interne. Un tweeter a cupola da 26 mm Scan-Speak Illuminator e un mid-woofer Satori da 130 mm (con membrana proprietaria in papiro egizio), sono gli altoparlanti che la equipaggiano.

Di fianco un altro impianto, dove figuravano un lettore SACD Luxman D-08u "Ultimate", amplificatore integrato stereo Luxman L-509Z e diffusori Estelon XB.

Amplificatore integrato stereo Luxman L-509Z.
Da appassionato non più giovane trovo che abbia un'estetica bellissima. Nella sostanza si tratta di un oggetto moderno, tecnologico, con un motore di feedback di amplificazione di nuova generazione denominato "Lifes" e un nuovo sistema di attenuazione "LECUA-EX" che sopprime il deterioramento della qualità del suono e realizza una sensazione di funzionamento più precisa.

Diffusore Estelon XB.
Sistema passivo a tre vie in sospensione pneumatica con un woofer Accuton da 8,7″ a cupola di sandwich ceramico, un midwoofer Accuton da 6,25" Accuton a membrana ceramica e un tweeter da 1" Accuton a cupola ceramica invertita.

Cambio di guardia nell'impianto principale con i diffusori Scansonic HD Q8 e Q10. Diverse, ma entrambe molto interessanti, le sensazioni all'ascolto con le elettroacustiche Estelon e Scansonic: più eteree e raffinate le prime, più solide e materiche le seconde.

Vista posteriore delle Scansonic HD Q10.
Visibili le cinque porte reflex.

Le due Scansonic appena viste parcheggiate lateralmente, in attesa di utilizzo. Al centro vediamo il lato "B" dell'amplificatore integrato stereo Moonriver Audio Model 404 (lo rivedremo nella Suite 111-112 di Alta Fedeltà Merate).

Passiamo alla corposa esposizione di cablaggi presenti nella sala Luxury Audio. Dietro i cavi segnale terminati XLR e RCA (tra cui Cardas Clear Cygnus e Van den Hul D-102 MKIII Hybrid), vediamo (da sinistra) un Esprit di segnale XLR, QED di segnale Reference XLR 40 e due Thender, uno di alimentazione e uno HDMI preassemblato.

Distributore di rete Supra LoRad MD06-EU.
Ciabatta multipresa in Alluminio con filtro NIF non intrusivo e dei prese Schuko UE. I pin sono in ottone placcati oro 24 k. Dotato di fusibile in ceramica da 10 A, il cavo è incluso nella confezione.

Cavi di alimentazione schermati Supra LoRad 2.5 CS-EU.

Quattro cablaggi WireWorld. Da sinistra, cavo di potenza Horizon, cavo USB Chroma 8, cavo digitale coassiale 75 Ohm Chroma 8 e un altro USB Chroma 8 in alto a destra.

Cavi di segnale RCA WireWorld. Da sinistra, il Luna 8, Solstice 8 e Stream.

Non potevano mancare in cotanto assortimento i signori fonorivelatori. Sul ripiano in vetro vediamo in secondo piano sei testine Gold Note; da sinistra, Vasari Red e Shibata, due ES-78, ES-78 e Vasari Gold. Sulla destra una Thender BL-1, bilancina digitale di precisione per la misurazione della forza di tracciamento. In primo piano tre testine Rega che vedremo più da vicino nella prossima e conclusiva foto.

Eccole, sono due Rega Elys 2 con al centro una Rega Exact.


Alfredo Di Pietro

Segue alla Settima Parte...


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