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Tuesday, April 29, 2025 ..:: Diffusore Boenicke W8 ::..   Login
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INTRO

Scusate se sono costretto a ripetermi sulla scaturigine di alcune mie recensioni, ma l'occasione per la presente me l'ha data nuovamente una mostra HiFi, che sinora non avevo mai visitato (e me ne pento). Parlo di Degustazioni Musicali, evento svoltosi a Lido di Camaiore il 25 e 26 gennaio U.S., dove nella Suite 216 di Mondo Audio ho visto e ascoltato un diffusore a me ignoto, che mi ha colpito per la pulizia e naturalezza di emissione, il Boenicke Audio W11. Operatore dal gran fiuto Luca Righetti, con cui già in passato avevo collaborato, ha riconosciuto in questo marchio svizzero quelle qualità che potessero farlo entrare a pieno titolo nella sua nobile scuderia di marchi, acquisendone la distribuzione per l'Italia. Cito solo alcuni brand, per far capire al lettore di cosa stiamo parlando: MSB Technology, Antipodes Audio e VAC è un terzetto d'eccellenza, senza ovviamente dimenticare gli altri. Dopo quell'ascolto, spinto dal desiderio di conoscere meglio dei diffusori che si preannunciavano come piuttosto particolari, ho scritto a Luca chiedendogliene una coppia per una recensione, senza però specificare il modello. Una sorta di test al buio insomma, dov'era lui a scegliere cosa mandarmi.



Ecco che un bel mattino d'inizio marzo un forzuto corriere ha deposto davanti all'ingresso della palazzina dove abito un pallet con sopra un grosso imballo contenente due Boenicke W8 Versione Standard e finitura Core Ash. I due diffusori erano contenuti in uno spesso imballo posto all'interno di uno più grande per una maggior protezione. In questo robusto cartone a doppia parete ogni W8 era inserita in un bel sacco di stoffa. Un foglio A4 era posto anteriormente, con su scritto a caratteri cubitali "Don't Touch Here!" Un avvertimento a non fare presa nella zona dov'erano posizionati largabanda e medio-basso, non visibile all'apertura perché coperta dalla stoffa dei sacchi. Un altro punto dove fare attenzione era quello del tweeter posteriore, che comunque era protetto da un robusto pezzo di cartone quadrato fissato con del nastro adesivo.




DIFFUSORE BOENICKE W8
L'ERETICO




SPECIFICHE TECNICHE (VERSIONE STANDARD)

Sensibilità: 84 - 88 dB/Watt/m a seconda della frequenza

Impedenza nominale: 4 Ohm

Altoparlante per bassi a lunga escursione da 6,5", accordato a 28 Hz, funzionante senza crossover.

Altoparlante per medio-bassi con cono in carta personalizzato da 4", filtro passa-basso del I° ordine, nessun filtro passa-alto, Phase Plug in legno di melo, cono in legno d'acero montato sul magnete.

Largabanda da 3", filtro passa-alto del I° ordine, con installato un esclusivo risonatore parallelo dritto elettromeccanico in rame-oro da 2 cm.

Porta informazioni in legno "Green Harmonia" "Laser-Informed" montato su tutti i magneti.

Cablaggio interno con conduttore Litz intrecciato ad alta frequenza, avvolto in seta e con orientamento ottimizzato.

Morsetti di collegamento WBT NextGen.

Tweeter ambientale posteriore.

Armonizzazione inclusa.

Dimensioni: 114 mm (Larghezza) x 776 mm (Altezza) x 260 mm (Profondità)

Peso: circa 10 kg/cadauna a seconda della versione e del tipo di legno.

Non solo i diffusori figurano nella produzione dell'azienda Boenicke Audio, sita nella Ramsteinerstrasse a Basilea. Accanto a una completa gamma di elettroacustiche: il Center, W5, W8, W11, W13 e W22, si affiancano sette modelli di sofisticate elettroniche: i2, v3, v1, p3, p1, c2 e c1, dieci cavi: S1, S2, S3, IC1, IC2, IC3, IC3 CG, IC3 CG PRO, M2 e M3 e gli accessori ComDev, Power Gate, Corner Cure e Swing Base, di quest'ultima parleremo approfonditamente più avanti. Per esaudire la mia richiesta il buon Luca Righetti, titolare di Mondo Audio, mi ha inviato la versione Standard del W8, il conveniente modello che consente l'ingresso nel fatato mondo delle elettroacustiche da pavimento di Sven Boenicke, per i meno poetici la maniera per entrare in possesso di un sistema di alta classe. Nel suo nome la "W" sta per Wood, legno, e "8" per pollici. Parliamo del più piccolo sistema da pavimento del marchio elvetico, un quattro vie/quattro altoparlanti dotato di un pannello frontale estremamente stretto, basti pensare che il diametro del medio-basso è di 8 cm mentre di 11,4 cm è la larghezza del baffle. Il woofer è posto lateralmente, mentre sul retro troviamo in alto il tweeter d'ambienza, più in basso la porta reflex rettangolare, cui seguono a scendere la placca portacontatti e una fessura per l'inserimento della base metallica a due piedini (il terzo piedino è anteriore).

Uno degli "atout" di questa realizzazione è senz'altro il pregevole mobile, dalla struttura interna molto elaborata, una "guscio" formato da due metà in legno massello e un tortuoso percorso che ricorda la conformazione di un labirinto. Il W8 è rilasciato in tre versioni dal prezzo crescente. Oltre alla Standard, quella che ho ricevuto io, ci sono pure la SE e SE+. L'intermedia SE monta in aggiunta un risonatore parallelo dritto elettromeccanico in rame-oro da 2 cm anche sull'altoparlante dei medio-bassi e dei purificatori Bybee Quantum di ultima generazione. Per chi non lo sapesse, tali dispositivi funzionano secondo un principio di meccanica quantistica per eliminare il rumore sub-udibile, ovvero quello non misurabile dai tipici strumenti da banco di prova. Questi dispositivi promettono un incremento delle prestazioni sonore nella direzione di una maggior risoluzione e bellezza timbrica ritenute precedentemente irraggiungibili nell'ambito dell'audio e del video domestico. Lo dimostra il fatto che per oltre vent'anni i produttori di apparecchiature originali (OEM) e i clienti hanno utilizzato questi purificatori quantici per migliorare il suono di quasi tutti i livelli di sistemi sia audio che video.

Nell'SE è stata aggiunta pure una rete di linearizzazione di fase proprietaria, un condensatore di bypass Duelund Tinned Copper Foil in lamina di rame stagnato da 0,01 uF e una base oscillante inclusa, denominata "Swing Base", dal funzionamento decisamente particolare. Se lo si desidera è possibile integrare la semplice basetta data in corredo con il W8 Standard con questa Swing Base, che è acquistabile in aggiunta sullo Standard e invece fornita di "default" sulle due versioni superiori. Si tratta di una soluzione proprietaria escogitata dal geniale progettista Sven Boenicke che si adatta a tutti i diffusori da pavimento del marchio. È costituita da due elementi in alluminio con delle corte corde metalliche all'interno e due meccanismi separati di rulli, piastra bronzo più sfera in acciaio. Le parti metalliche e il "Rollerblock" la rendono fluttuante, e con essa il diffusore posto sopra. Insieme al cuscinetto a sfera anteriore si forma quindi un sistema di supporto sospeso su tre punti, il cui livellamento è possibile tramite una chiave esagonale inclusa nella confezione. Si rivela un ottimo sistema per combattere le vibrazioni, che io purtroppo non ho potuto apprezzare. Secondo alcuni recensori che l'hanno testato, con tale meccanismo di oscillazione il basso risulta significativamente migliore.



Ancora più sofisticata è la versione SE+, la più costosa, che vanta dei risonatori dritti in rame-oro da 2 cm installati sia sul largabanda che sull'altoparlante dei medio-bassi in serie, oltre al dispositivo parallelo, una bobina risonatrice EMF a spirale da 18,5 cm sul conduttore del segnale positivo. Si aggiunge lo Steinmusic Speaker Match Signature, la quintessenza della raffinatezza, uno speciale elemento di accoppiamento che perfeziona l'interazione tra amplificatore, cavo e diffusore per un'immagine sonora più articolata su tutte le frequenze, più morbida e meno tesa. Vengono utilizzati solo componenti personalizzati e accuratamente abbinati, tra cui condensatori carta e olio di alta qualità, combinati con la tecnologia proprietaria Resonance Control e la tecnologia Steinmusic Quantum, di cui lo Speaker Match Signature è espressione. In questo dispositivo l'involucro del condensatore è realizzato in pregiato acero tinto di nero e rifinito con la lacca proprietaria Maestro, un materiale che contribuisce a ravvivare e migliorare complessivamente il suono. Nella SE+, versione per certi versi estrema, sono state aggiunte al largabanda delle basi di sintonizzazione Harmonix.

Tale trasduttore è filtrato con un nobile condensatore Mundorf Silver Gold Oil, lo stesso che fa da passa-alto per il tweeter posteriore. In casa Boenicke nulla viene trascurato, men che meno l'aspetto estetico: per tutte e tre le versioni possono essere scelte le finiture in noce, quercia, frassino e ciliegio. Parliamo ora di prezzi. Quelli di listino ufficiali della Mondo Audio, importatrice in Italia del marchio, sono di 10.550 euro per la versione Standard, che salgono a 16.950 euro per la SE e a 21.950 euro per la SE+. Sono piuttosto alti ma pienamente giustificati dall'eccellenza dei materiali e della componentistica impiegati, senza dimenticare il non banale progetto, con tutta la ricerca che ha richiesto a monte.


UNA VITA PER LA MUSICA E LA RIPRODUZIONE AUDIO



Un sistema così ben suonante, rispettoso della sostanza sonora e dalla forte personalità non viene fuori per caso. La musica è una parte importante della vita e dell'attività di Sven Boenicke, essendo lui anche direttore di un'etichetta discografica audiofila chiamata B:There Records. Anche in questo campo ha le idee chiare e non mostra alcuna remora a dichiararle pubblicamente, come il raffinatissimo setup che adopera per le registrazioni. Nel PDF dedicato si parla di concezioni e apparecchiature esoteriche, come i microfoni a nastro all'avanguardia i cui motori provengono da Bumblebee e Rode, mentre l'alloggiamento in legno è costruito da loro e il trasformatore d'uscita realizzato su specifiche dalla Audio Consulting. Si passa ai supporti per microfono, realizzati in legno e carbonio. I cavi per microfono sono proprietari, così come la tecnologia sulla quale si basano, la LessLoss CMarc. Il preamplificatore microfonico a 8 Canali/Convertitore A/D, frutto di un progetto personalizzato e fatto a mano da Swiss Audio Consulting, si basa su un circuito di amplificazione considerato uno dei più trasparenti e veloci del pianeta. Tale unità è alimentata da due batterie LiFePo di ultima generazione a bassissima resistenza.

Implementato anche il già citato filtro Bybee Quantum dal risonatore sintonizzato. Il supporto di registrazione fa leva su un computer completamente privo di ventole, realizzato su misura, che memorizza i dati digitali direttamente su SSD HD tramite un'interfaccia Lynx, anch'esso alimentato dalla sua batteria LiFePo da 60 A. Sven ha realizzato le sue prime registrazioni a inizio degli anni Novanta. Così è riuscito a crearsi uno studio con un evoluto impianto di registrazione a otto canali. Nell'ultimo ventennio ha registrato musica in circa trecento sale da concerto, molte delle quali con il pubblico presente e lui sempre fisso nel luogo dell'esecuzione, dall'inizio alla fine. Questo è un privilegio che pochi progettisti di sistemi d'altoparlanti possono vantare e che gli ha sicuramente consentito di sviluppare una formidabile sensibilità per il colore armonico dei suoni. Ogni diffusore Boenicke, e questo W8 non fa certo eccezione, nella sua fase di sviluppo è messo a punto con le registrazioni che il progettista ha fatto, lo stesso vale per tutta la sua produzione, considerando lui questo "modus operandi" come l'unico riferimento valido per garantire la messa a punto e l'equilibrio sonoro di ciascun prodotto.

Il tutto testimonia l'estremo rispetto che Sven ha per il suono, trasfuso nella straordinaria attenzione per le apparecchiature preposte a riceverlo. Una visione senza compromessi che si riflette parimenti nei suoi progetti elettroacustici. Una devozione assoluta per la fedeltà di riproduzione, non importa a quale costo sia raggiunta.


TECNOLOGIA E SOLUZIONI

Risposta in frequenza Tang Band W6-1139SIF

Quando più di vent'anni fa Sven Boenicke ha iniziato a costruire diffusori, non aveva assolutamente intenzione di realizzare sistemi convenzionali. Similmente alla scelta dei materiali, sofisticata risulta pure la scelta e la gestione degli altoparlanti nell'economia del sistema, cominciando dal Tang Band W6-1139SIF, trasduttore per bassi a lunga escursione (X-max = 11,5 mm) da 6,5 ​​pollici sintonizzato in Bass-Reflex a 28 Hz e privo di filtro crossover, quindi con taglio esclusivamente meccanico. La sua membrana è in carta con una larga sospensione in gomma, polo centrale ventilato e cestello in acciaio stampato. Dalla risposta in frequenza del Data-Sheet si nota una discreta "gobba" tra i 40 Hz e 200 Hz, insieme a un decadimento che sulle alte frequenze inizia a farsi sentire da 5000 Hz in su. Anche della Tang Band è il trasduttore personalizzato da 4" utilizzato come medio-basso, il modello W4-1129E, dotato di cono in carta rivestito in Santoprene e personalizzato con un rifasatore in legno di melo al posto della cupola parapolvere.

Risposta in frequenza Tang Band W4-1129E

La scelta di un siffatto "Phase-Plug" ha una sua precisa ragione, pure se fosse in alluminio potrebbe senz'altro aiutare a dissipare il calore prodotto dal movimento della bobina mobile ed eliminare anche la piccola camera risonante che si forma dietro il cappuccio antipolvere. Qui però è stato scelto il legno di melo, un materiale che non produce colorazioni timbriche come l'alluminio. Anche il raccordo tra la sospensione esterna e la membrana appare diversa dall'originale, costituita da una sorta di doppia onda invece che piana, mentre un cono in legno d'acero è montato sul magnete. La risposta di questo componente appare ben lineare da 200 Hz a circa 10 kHz. Salendo verso l'alto troviamo un Fountek FE85, trasduttore a banda larga da 3 pollici ma qui impiegato in qualità di tweeter, che Sven ha voluto dotare di un risonatore a spirale parallelo dritto elettromeccanico in rame/oro da 2 cm ideato dal dottor Volker Bajorat di Clockword Audio. La sua membrana è in alluminio e la bobina mobile ha un diamentro di 20 mm, anche la sua risposta in frequenza risulta abbastanza lineare nell'intervallo di funzionamento utile.

Risposta in frequenza Fountek FE85

Ultimo trasduttore, ma non ultimo vista la sua importanza nel conferire una valida sensazione d'ambienza, è il tweeter posteriore Monacor DT-25N da 1". È caricato con una guida d'onda dalla svasatura poco profonda, si tratta di un componente altrettanto buono di quelli che abbiamo già visto, a cupola morbida in seta con geometria ottimizzata e magnete al neodimio. Vanta una riproduzione molto lineare anche alle basse frequenze, alta efficienza, bassa dispersione magnetica e ottime caratteristiche sonore. Il suo compito, come accennavo, è quello di migliorare l'immagine spaziale e il palcoscenico tridimensionale, aggiungendo in buona sostanza profondità e spaziosità. In ultimo il cablaggio di collegamento è del tipo Litz a trefoli avvolti in seta e ottimizzato nell'orientamento. La placca portacontatti in acciaio inossidabile ospita due Binding Post per il collegamento dei cavi di potenza, dei pregevoli Nextgen WBT-0703 CU, dotati di contatto in rame puro, struttura in poliammide, non affetti da correnti parassite e a norma CE e IEC.


IL FILTRO CROSSOVER

Per la gestione dei vari trasduttori, a parte il woofer che funziona senza alcun filtraggio, c'è un crossover minimalista che adopera componenti Mundorf e Duelund di qualità allo stato dell'arte. Parliamo di una rete divisoria attentamente progettata allo scopo di avere un'ottima integrazione tra gli altoparlanti, tale che nel passaggio di testimone da uno all'altro non si avvertano scalini o disomogeneità. Troviamo dunque un filtro passa-basso del I° ordine per il medio-basso (pendenza 6 dB/Ottava) e un filtro passa-alto sempre del I° ordine per il largabanda, cosa che garantisce una presentazione sonora coerente su tutto lo spettro di frequenza audio. Sono incroci molto larghi, che agevolano la coesione timbrica causando dall'altro lato una notevole sovrapposizione delle rispettive emissioni in zona d'incrocio (il cosiddetto "overlapping"). La rete di crossover utilizza i citati condensatori Mundorf di alta qualità, due induttori a nucleo d'aria abbastanza distanziati tra loro, per evitare che non vi sia alcuna interazione magnetica, e un singolo resistore da 2,5 Ohm/10 Watt.



Particolare distintivo del progetto è l'intenzionale notevole diminuzione di energia in media frequenza, che vedremo meglio alle misure, ottenuta tramite un induttore da 2,2 mH messo in serie al trasduttore medio-basso da 4", insieme con il predetto resistore. Una precisa scelta giustificata dalla combinazione tra la sensibilità orecchio/cervello e le comuni irregolarità acustiche delle riflessioni nelle sale d'ascolto. Facendo una media di tutto questo si finisce per ottenere una sensibilità in ambiente, non quindi in anecoico, di circa 85-86 dB. Nelle normali stanze domestiche come la mia, le RTA lo testimoniano, il W8 scende tranquillamente sino a circa 30 Hz. Tutti i componenti sono cablati utilizzando un conduttore a filamento singolo e incollati a una sottile tavoletta di MDF fissata all'interno del mobile. I cavi d'ingresso al crossover terminano all'altra estremità con una singola coppia di terminali per altoparlanti montati su una piccola piastra metallica.


IL MOBILE



Il mobile del Boenicke W8 davvero meriterebbe un capitolo di trattazione a parte. Credo che anche esaminando il solo cabinet ci si possa formare una valida opinione sulla raffinatezza di questo sistema, un elemento che senza dubbio porta a giustificare il suo non indifferente costo. Ha un aspetto elegante, curvilineo, è splendidamente rifinito e procura una sensazione tattile di grande robustezza a chi lo maneggia. Andando dall'esterno all'interno possiamo vedere un'elaborata struttura dal volume di 15 litri, fresata con la precisione che consente una macchina CNC da un blocco di legno massello, che non a torto potremmo considerare un'opera d'arte. Disponibile in varie finiture, il mobile è visivamente molto bello oltre che valido acusticamente. Il progettista afferma che la sua costruzione monolitica assicura rigidità, riducendo al minimo le risonanze indesiderate e contribuendo al carattere tonale caldo e naturale del diffusore. L'osservazione della sezione trasversale rende l'impressione di una grande solidità della complessa struttura lignea, irrobustita da setti lamellari. La scelta di utilizzare il legno naturale, per'altro decisamente costoso, è giustificata dal fatto che il materiale, sia legno massello, MDF o alluminio, proprio per le sue proprietà di risonanza naturale andrà a influenzare il suono complessivo del sistema.



Bisogna sempre tenere presente che le risonanze del mobile si possono ridurre ma non annullare poiché l'energia sonora si trasmetterà a esso dissipandosi all'interno del contenitore stesso. L'immagine che ho preso dal sito ufficiale della Boenicke vale più di mille parole, in questa vediamo uno spaccato del mobile, che appare diviso longitudinalmente in due metà speculari finemente lavorate a formare un complesso labirinto dove individuiamo il volume di carico del woofer, il cui sbocco di forma rettangolare è collocato sul pannello posteriore. Le onde sonore seguono quindi un percorso serpeggiante, pensato per evitare turbolenze e anche l'innescarsi di risonanze modali interne. La giunzione dei due gusci che formano il mobile è percepibile alla vista ma non al tatto. Notiamo le camere di carico ogivali per il largabanda e il medio-basso, due volumi chiusi di differente cubatura, minore per il primo e maggiore per il secondo. A questo punto non poteva che essere ricercata anche la finitura: sul legno massello viene passato un sottile strato di olio e poi della cera. Lo strettissimo pannello frontale e la flangia a "8" di materiale gommoso che circonda gli altoparlanti sono certamente soluzioni efficaci per quasi azzerare le riflessioni e le diffrazioni da spigolo, vista anche la totale assenza di angoli vivi nella geometria del mobile.



Il risultato all'ascolto è quello di una "sparizione" fisica del diffusore. Il plinto di base prevede una barretta metallica che fa da base stabilizzando il diffusore, questa è dotata di una lamina da inserire in una fessura posta sul retro del mobile sotto la placca portacontatti. È un sistema molto pratico ma abbastanza poco stabile poiché mi è capitato diverse volte, movimentando il diffusore, che tale lamina si muovesse nella sua sede. Mi permetto di suggerire al buon Sven di escogitare un sistema per tenere il prolungamento ben fermo nella sua feritoia. Agendo sulle due viti presenti ai lati della basetta è possibile variare l'inclinazione verticale del diffusore e, volendo, rendere il mobile parallelo al piano d'appoggio, oltre che livellarlo con precisione. I due piedini sono dunque regolabili in altezza e ricoperti di feltro, mentre un terzo, uguale ai due già descritti, si avvita in una sede metallica filettata impiantata nel legno e presente nella parte anteriore. Il W8 ha un peso abbastanza basso, 10 kg, che agevola eventuali spostamenti. Varie le finiture e i tipi di legno adoperati, che sono frassino, quercia, acero e ciliegio, con la sola quercia disponibile in quattro diverse tinte. Il W8, come tutti gli altri modelli, viene venduto privo di griglie protettive.



Ognuno dei trasduttori, tranne il tweeter posteriore, è circondato da un anello di schiuma gommosa. Se il risultato è molto attraente, il fatto di non avere alcuna protezione a difesa degli altoparlanti è una condizione che potrebbe provocare qualche patema d'animo al possessore, soprattutto se ci sono in giro bambini o animali domestici. Io che ho due gatti in casa, dopo l'ascolto riparavo il frontale e il lato dov'era montato il woofer, soprattutto questo a portata di artigli, per evitare brutte sorprese.


DIALOGANDO CON SVEN BOENICKE

Da me interpellato su alcune questioni, il progettista delle W8, un autentico gentiluomo, si è dimostrato molto disponibile alle delucidazioni, un comportamento che ho molto apprezzato e di non frequente riscontro tra i produttori. È segno inconfondibile di onestà e sicurezza in quello che fa, ben diversamente da altri operatori molto meno limpidi di lui che favoleggiano geniali soluzioni, le quali poi tengono regolarmente nascoste al recensore facendole passare per "segreti professionali". Aperta e chiusa la parentesi polemica. I miei principali dubbi vertevano sulla funzione, per esempio, del dispositivo "Green Harmonia Laser-Informed wooden information carrier". Così ho appreso da lui che tutte le misure di sintonizzazione utilizzate nei suoi sistemi, e quindi anche nel W8, hanno il preciso obiettivo di rendere la riproduzione ancora più bella, essendoci diversi modi per ottenerla. Innanzitutto, nessun altro produttore adopera anche uno solo dei dispositivi di sintonizzazione che implementa l'azienda svizzera. In particolare, questi dischi di legno funzionano come portatori d'informazioni, le quali sono infuse in modo permanente nel vettore mediante tecnologia laser.

Dei dubbi sono insorti in me pure sulla funzione del risonatore parallelo dritto elettromeccanico in rame e oro da 2 cm unico installato sul largabanda da 3". Sven mi ha spiegato che ogni parte elettronica, circuito stampato o conduttore che trasporta un segnale, tende a risuonare in sincronia con quel segnale. È un fenomeno riscontrabile cortocircuitando l'uscita di un amplificatore di classe D con una resistenza e, alzando parecchio il volume, si potrà sentire la musica uscire dall'amplificatore stesso. Questo avviene perché le bobine d'uscita che costituiscono il filtro passa basso risuonano in accordo con la musica. Avviene quindi che aggiungendo tali risonatori al percorso, anche solo in parallelo, si possono creare piccole quantità di segnale che vengono generate dal risonatore stesso e che vanno poi ad aggiungersi a quello principale. Naturalmente tali dispositivi vanno progettati in modo corretto, devono essere il più precisi possibile soprattutto in lunghezza, ma anche idonei nella metallurgia, altrimenti non sono efficaci. Sven mi confessa di non conoscere nessun altro che possa costruire tali risonatori oltre al produttore con cui collabora.

Un altro "arcano" da lui svelatomi è il vistoso avvallamento sulle frequenze centrali che appare nella risposta in frequenza anecoica, il quale mi ha costretto a fare e rifare più volte le misure, io quasi incredulo, temendo di aver commesso qualche errore. In realtà non c'è stato alcuno sbaglio, né da parte mia né tantomeno dalla sua, essendo un convinto sostenitore della sua eccentrica scelta tecnica. Il calo dei medi è deliberatamente voluto, giustificato dall'andamento delle curve isofoniche di Fletcher & Munson, che si riferiscono alla percezione dell'orecchio umano di "medesimo volume". Ciò significa che se si progetta un altoparlante in questo modo, l'orecchio umano sentirà la riproduzione di tutte le frequenze come ugualmente forte. Notiamo osservando il grafico come a 3,5 kHz la sensibilità dell'orecchio umano è massima, mentre nei bassi e negli acuti decresce progressivamente. Questo è il motivo per cui gli altoparlanti gestiti per ottenere una risposta in frequenza piatta, usando un microfono, suonano semplicemente male e con una profondità d'immagine molto ridotta, poiché i medi sono semplicemente troppo prominenti.



A tale riguardo vale la pena ricordare che il diagramma di uguale intensità sonora, detto anche delle curve isofoniche, rappresenta in modo grafico la media della risposta in frequenza dell'orecchio umano di un soggetto giovane, sotto le particolari condizioni descritte nella ISO 226:2023. Le curve specificano le combinazioni dei livelli di pressione sonora e le frequenze di toni puri continui che vengono percepiti come ugualmente forti dagli ascoltatori umani. In realtà, queste curve sono tratte dai dati d'ascolto dei giovani (18-25 anni), di suoni mofonici generati in un punto centrale di fronte all'ascoltatore. In ultimo, nel corso delle rilevazioni strumentali ho lungamente esitato sull'eventuale smontaggio degli altoparlanti, alla fine ho desistito, non volendo correre il rischio di rovinare la fascetta di materiale nero gommoso simile al neoprene che circondava ognuno di loro, tranne il tweeter d'ambienza posteriore. Mancano per questo le fotografie del retro dei vari trasduttori come dell'interno e della basetta che ospita il crossover. Questo per di più in un sistema d'altoparlanti che non costa propriamente quattro soldi.


AVVERTENZE IMPORTANTI


Allegato alla confezione ho trovato un foglio formato A4 dov'erano riportate delle importanti informazioni sulla garanzia, rodaggio, trasporto e installazione. Patti chiari, amicizia lunga, si suol dire in questi casi. La garanzia prevede un periodo di 10 anni sulla manodopera, altoparlanti esclusi, ma diventa nulla se i diffusori si trovano in un ambiente asciutto con un'umidità relativa inferiore al 35% oppure se sono esposti a calore, come ad esempio riscaldamento ad aria calda o calore radiante, proveniente da una posizione vicino a un camino o, ancora, in caso di esposizione alla luce solare diretta o indiretta (per esempio attraverso una finestra). Il mancato rispetto delle suddette regole causerà il restringimento del cabinet, aumentando il rischio di crepe nel legno. Nel rodaggio si può credere o meno, ma se parliamo di parti meccaniche in movimento, come appunto i trasduttori, questo acquista una credibilità ancora maggiore. La Boenicke afferma che per ottenere risultati sonori ottimali occorre rodare gli altoparlanti per 250 ore, mentre per la loro stabilizzazione ci vorranno almeno 5 giorni dopo la consegna. Anche se in seguito vengono spostati in una stanza diversa, o anche di pochi metri, avranno comunque bisogno di questi 5 giorni per raggiungere il loro pieno potenziale sonoro.

Nell'A4 si raccomanda di non giudicare le prestazioni del diffusore entro i giorni indicati, poiché le differenze sonore tra un altoparlante completamente stabilizzato e uno che lo è solo parzialmente possono essere notevoli. Manco a dirlo, mi sono attenuto scrupolosamente a questi suggerimenti prima di ascoltare e misurare le W8. Nel trasporto è opportuno serrare sempre i morsetti di fissaggio, se sono allentati si rompono facilmente. Seguono dei saggi consigli d'installazione, incentrati sul fatto che i diffusori del marchio svizzero funzionano al meglio se distanziati un po' di più rispetto ad altri. Si consiglia di orientare i woofer verso l'esterno se le casse sono a meno di circa 2 metri l'una dall'altra, se invece si supera questa distanza, non esiste una regola generale se i woofer debbano essere rivolti verso l'interno o verso l'esterno, ma dipende dalla situazione specifica. La proverbiale collaboratività del buon Sven prevede anche l'eventuale invio di una foto della configurazione prescelta a info@boenicke-audio.ch. Lui sarà lieto di condividere la sua esperienza riguardo a possibili modifiche della collocazione.

 

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L'ASCOLTO
SWISS HAPPINESS IN A BOX




L'IMPIANTO

Streamer WiiM A2 Pro AFC/Convertitore D/A MicroSound Technology CDA1
Giradischi Pro-Ject Debut II SE con testina Denon DL 160
Preamplificatore Phono Grandinote Celio
Amplificatore integrato stereo MicroSound Technology Ai60
Amplificatore integrato stereo NAD 3020B
Amplificatore integrato stereo Mohr SV50
Amplificatore integrato stereo Aiyima A02
Amplificatore integrato stereo Lym Audio 1.0T Upgraded Linea
Preamplificatore linea stereo Advance Acoustic MPP-202
Amplificatore finale di potenza EAM Lab PA2150
Amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070
Amplificatore finale di potenza Advance Acoustic Paris X-A160EVO
Cablaggio di segnale Audio Quality, di potenza Fluxus Labirinti Acustici LTZ 900 e Supra LoRad 2.5 di alimentazione.


ALBUM ASCOLTATI NELLA SEDUTA CONCLUSIVA

- ...Nothing Like The Sun - Sting
- Le Nuvole - Fabrizio De Andrè
- Lindbergh - Ivano Fossati
- Dreams - Grace Slick
- Medusa - Annie Lennox
- Travelogue - Joni Mitchell
- Stormwatch (2004 Remaster) - Jethro Tull
- Relics - Pink Floyd
- Works Volume 1 - Emerson, Lake & Palmer
- Heroica (Deluxe) - Maurizio Baglini
- Chopin Voyage - Yulianna Avdeeva
- Brahms - Schubert - Alexandre Kantorow
- Mahler: Symphony N. 7 (Live) - Symphonieorchester Des Bayerischen Rundfunks - Sir Simon Rattle
- Bruckner: Symphony N. 6 - Berliner Philharmoniker - Mariss Jansons
- Camille Saint-Saëns: Symphony N. 3 "Organ" - Chicago Symphony Orchestra - Daniel Barenboim
- J. S. Bach - Der junge Bach - Ullrich Böhme an der Bach-Orgel in der Thomaskirche zu Leipzig
- Symphonische Orgelmusik (Kuhn-Orgel St. Johannis, Hamburg-Altona) - Eberhard Lauer
- Buxtehude: Organ Works/Arp-Schnitger-Orgel Hamburg Vol. 1 - Rainer Oster
- Flamingo - Michel Petrucciani - Stéphane Grappelli
- Just the Two of Us - Cæcilie Norby & Lars Danielsson
- One Quiet Night - Pat Metheny
- Cores Da Lua - Giovanni Guaccero - Roberta Piccirillo
- Cambaio - Chico Buarque - Edú Lobo
- Copo Vazio - Gilberto Gil - Chico Buarque


Da quando esiste la comodità delle piattaforme di streaming musicale la vita del recensore è stata di molto facilitata. Non più cambi continui di dischetti argentati, vinili o nastri, basta uno smartphone per comandare qualsiasi cosa, comodamente seduti sul proprio divano. Dopo diverse ricerche e comparazioni sono giunto alla conclusione che Qobuz è il migliore, almeno per me, altamente conservativo della qualità audio, che risulta davvero eccellente. Qualche grattacapo me l'ha invece dato il collocamento dei diffusori in ambiente, importante per qualsiasi sistema ma in questo caso ancora più critico. Ho passato un intero pomeriggio per trovare il posizionamento ideale nella mia sala, un comune ambiente domestico di 6x4x2,85 metri mediamente riflettente, per conseguire dei buoni risultati nel palcoscenico sonoro e nel bilanciamento tonale. Ho capito che intorno alle W8 ci dev'essere preferibilmente parecchia aria. Alla fine di tanto lavorio sono giunto alla conclusione che questi sono sistemi piccoli nelle dimensioni ma che vanno messi a suonare in sale che non lo sono altrettanto.

Occorre un bel po' di spazio dietro e anche lateralmente per farli esprimere al meglio, ho lasciato dunque una distanza di 115 cm dalla parete di fondo e 80 cm dalle laterali, preferendo alla fine orientare i mobili a convergere verso il punto d'ascolto, il cosiddetto "Toe-In", con i due woofer che si guardavano all'interno del famoso triangolo (non proprio equilatero nel mio caso). Questo è il posizionamento che mi ha dato i migliori risultati in termini di controllo delle basse frequenze. La distanza reciproca delle casse era di 2,30 metri. Questa è esattamente la configurazione che ho poi adoperato nelle due Real-Time Analysis in ambiente, adottando le due angolazioni parallela e "Toe-In". Ho comunque provato diverse altre collocazioni, per esempio con i woofer che guardavano le pareti laterali, ma ho ottenuto un miglior equilibrio rivolgendoli verso l'interno. Non è una novità se è la gamma bassa a presentare le maggiori difficoltà di gestione in ambiente, e nelle W8 la sensazione che questa fosse particolarmente generosa non mi ha mai abbandonato. Non avendo messo in atto alcuna ottimizzazione acustica se non quella "banale" dei tendaggi e cuscini, al di sotto della frequenza di Schroeder i temibili modi assiali di risonanza primari, i più "cattivi", si sono manifestati, anche questo possiamo vederlo alle RTA nella pagina dedicata alle misure.

Argomento amplificazioni. Nonostante la sensibilità media sia piuttosto bassa, le Boenicke W8 si sono espresse molto bene nel mio salotto con la totalità degli amplificatori che ho usato per pilotarle, a patto di non cercare SPL da spettinarsi, risultando alla fine compatibili con tutte le elettroniche che ho voluto mettergli a monte, anche il gracile Lym Audio 1.0T Upgraded Linea, un piccolo integrato in Classe D basato sul noto IC Tripath TA2024C. Su questo punto le W8 non sono affatto schizzinose ma piuttosto rivelatrici di ciò che esiste a monte, comprese le sorgenti, conservando in ogni caso il loro smalto lucidito, la strabiliante purezza e accuratezza nella discriminazione timbrica di voci e strumenti. Questa è forse la caratteristica, insieme alla coerenza, che mi ha maggiormente colpito di loro. Tanta vividezza e nemmeno l'ombra di opacità timbriche di sorta, questo devo riaffermarlo con forza, purché si riesca a tenere a bada la gamma bassa e medio-bassa, già un po' esuberante di suo. Il comportamento su ogni parametro descritto da Sven si è confermato veritiero, questo avviene quando si ha a che fare con persone serie. Parliamo di un palcoscenico tridimensionale di notevole profondità e ampiezza, a dispetto delle piccolo corpo fisico, che rende il suono di strumenti e voci realistico e posizionato con precisione.

Della gamma media, la quale subisce un trattamento che pochissimi o nessun produttore ha avuto l'audacia di affrontare, non almeno in questi termini, mirata al conseguimento di una non comune naturalezza. L'ariosità delle alte frequenze, tale da non far rimpiangere la resa sonora di un'ottimo tweeter a cupola, che Sven ha soppiantato con un largabanda da 3". Un alto a cupola in realtà c'è, messo posteriormente con funzione d'ambienza, certamente responsabile di quel "surplus" di estensione, raffinatezza e dettaglio fine che non manca alle W8. In ultimo citiamo quello che il progettista chiama "Disappearing Act", cioè la capacità del diffusore di scomparire acusticamente nella stanza, lasciando libera la musica di respirare senza che sia possibile individuare la precisa provenienza della sorgente. Non si può negare che questo sistema abbia una sua forte personalità, che può piacere o meno, e possa all'inizio disorientare l'audiofilo aduso ai diffusori tradizionali. Occorre per questo dedicargli diverse ore d'ascolto, e con registrazioni d'ogni tipo, prima di poter emettere un giudizio sensato. Chi ama i sistemi dal comportamento "monitor", con le medie frequenze parecchio in avanti, rimarrà forse sconcertato dalla morigeratezza che esibisce in questo specifico range.

Una scelta per certi versi estrema ma giustificata dalla fisiologia dell'orecchio umano e dalla sua interazione con il cervello. Ne abbiamo già parlato estesamente e ricorderò ancora questo particolare nella pagina delle misure. Fisicamente sviluppate non proprio come un diffusore da pavimento, riconosciamo nella risicata larghezza del baffle la carta vincente per evitare riflessioni e diffrazioni su questo, che è perciò privo di spigoli vivi. La riproduzione in zona medio-bassa appare giunonica, sempre solida, compatta e ben articolata: il basso che riescono a tirar fuori queste Boenicke ha del sorprendente e farebbe invidia a torri di ben altre dimensioni. Sono costretto a ripetermi in sede d'ascolto, la più opportuna per verificare il comportamento sonoro, sulla rimarchevole coerenza timbrica di queste Boenicke, in virtù della tipologia di altoparlanti usati e degli incroci, tutti del primo ordine, mentre il grande woofer laterale non ha alcun filtraggio, essendo naturalmente e meccanicamente limitato nella sua banda di funzionamento. Una volta accomodatomi nel mio divano in pelle, la prima vera sorpresa è arrivata dopo pochi secondi, quando ho sentito uscire un suono insospettabilmente grande, energico e completo da una cassa così piccola.

Queste W8 non nascondono la loro generosa personalità, sfoderando un basso di grande presenza ed energia, nonché notevolmente esteso relativamente alle dimensioni non grandi del mobile. Un basso che, torno a ripetere, va opportunamente controllato in ambiente per non risultare invadente. A dispetto del largo avvallamento centrato sui 1000 Hz che si apprezza alla risposta in frequenza anecoica, le medie sono presenti il giusto, lucide e assolutamente non aggressive. Al limite si avverte in certe incisioni che le medie sono un po' indietro, a vantaggio però di una notevole profondità della scena (ma in diversi casi bisogna fare molta attenzione a non attribuire questa caratteristica, che può essere voluta in sede di registrazione, al diffusore). Il nocciolo della questione sta secondo me proprio nel tenere saldamente le redini delle basse, una volta riusciti in quest'intento a trarne vantaggio è proprio quel "middle ground", che così e messo nelle condizioni di esprimersi al meglio. Qualche esempio correlato agli ascolti non deve mancare. Il pianoforte di Maurizio Baglini nel CD Heroica esibisce un registro medio-alto di esemplare nitidezza e pulizia, mentre il basso rimane sempre potente e controllato. Di livello elevatissimo la completezza armonica, colta in ogni più sottile sfumatura.

Sentiamo il colore di ghisa di ogni tasto, tutti i più flebili prolungamenti di suono dati dall'uso del pedale. Un disco ricco di colori, con una trama luminescente, che sembra dipinto dal Caravaggio tale è la sua attenzione per i chiaroscuri. Posso assicurarvi che ho contezza di quello che dico perché diverse volte ho ascoltato dal vivo questo pianista, anche da breve distanza durante una prova. Che il W8 sia un sistema estremamente rivelatore dei timbri e delle correlate strutture armoniche è evidente nell'ascolto delle due Nachtmusik, secondo e quarto movimento della Settima di Gustav Mahler, sono brani timbricamente variegati, dove al normale organico si aggiungono strumenti come il mandolino e la chitarra, davvero inconsueti a trovarsi in una compagine sinfonica. Si ha costantemente l'impressione di un suono non semplificato o frenato nel suo più sottile librarsi, capace di esprimere ogni più piccola vibrazione. Nell'ascolto di Just the Two of Us generoso è il contrabbasso di Lars Danielsson e calda la voce di Cæcilie Norby, insieme formano un commovente "unicum", non mortificato da alcuna sensazione di scatolarità. La musica viaggia libera, tanto più emozionante quanto non confinata in una posizione strettamente individuabile nel mobile.

Chi è perplesso circa lo sviluppo del palcoscenico tridimensionale che questo minuto floorstanding è in grado di consentire, abbandoni ogni remora e ascolti una registrazione a dir poco grandiosa come "Camille Saint-Saëns: Symphony N. 3 "Organ". Nei brani più elettrizzanti il Boenicke W8 mi ha impartito una vera e propria lezione su come debba essere un corretto ADSR, acronimo in realtà utilizzato nell'ambito della sintesi elettronica dei suoni, che comprende i termini di Attack (Attacco), Decay (Decadimento), Sustain (Sostegno) e Release (Rilascio) e quale miglior brano se non Little Peace in C, dall'album Flamingo di Michel Petrucciani e Stéphane Grappelli, ottimamente registrato. Sposate questi deliziosi sistemi e la vostra musica preferita acquisterà immediatezza, tornitura, vivezza e felinità.


CONCLUSIONI

Se vi piacciono i diffusori di tipo "monitor", con le medie frequenze sparate in faccia, evitate di comprare queste Boenicke W8. Se invece desiderate sedervi in un grande auditorium, magari in un fila di poltrone a mezza sala, conquistando una prospettiva più ampia e profonda, queste faranno certamente per voi. In ogni caso non vi mancherà mai l'ariosità e il senso di ambienza né l'immagine soffrirà d'indebiti ingigantimenti o rimpicciolimenti. Con esse avrete sempre la giusta misura. Non è nel loro DNA essere sfacciate, ma eleganti, raffinate e ricche di quelle sottigliezze che altri diffusori magari nascondono. La risposta in alta frequenza è totalmente assente da aggressività/vetrosità di sorta e anche molto estesa. Intelligente a riguardo l'aver scelto un largabanda di piccolo diametro (3 pollici), che assicura un'ottima salita sugli acuti, confinando i fenomeni di Break-Up in una zona di frequenze piuttosto alta. Il prezzo per entrare in possesso di una coppia di Boenicke W8 supera i 10.000 euro, certo non basso ma sicuramente motivato dalla raffinatezza del progetto, dai materiali e dalla componentistica impiegati, tutti di livello molto alto, e, in definitiva, da un suono gratificante come pochi. E scusate se è poco.


Alfredo Di Pietro

Aprile 2025


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