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 DAC/Amplificatore per cuffia EarMen Angel Minimalizovat




L'ALTA RISOLUZIONE IN TASCA


INTRO



Come tutte le cose sotto il sole, anche l'HiFi è sottoposta a una sorta di "weltanschauung", mutando con i tempi. Chi non ricorda il mitico Walkman della Sony, il lettore di audiocassette creato da Akio Morita, Masaru Ibuka e Kozo Ōsone, prodotto dal 1978 al 2010? Tutta la progenie di dispositivi portatili discende da questo modello, anche se Andreas Pavel nel 1980 rivendicò di essere lui il vero inventore del genere, dato che due anni prima aveva creato lo Stereobelt, oggetto molto simile al Walkman, una cintura sonora da portare in giro per ascoltare musica. Il Sony era un oggetto dalla buona qualità audio in relazione al supporto implementato, che non era certo il massimo dell'accuratezza di riproduzione, anche se si tentò di porre rimedio alla sua perfettibile estensione in frequenza con materiali piuttosto sofisticati. Apparvero allora i nastri al Cromo, dalle prestazioni certamente migliori, ai quali in seguito si aggiunsero quelli al Ferrocromo e quelli completamente in ferro, detti Metal: fu con questi che l'audiocassetta raggiunse il suo massimo livello di performance, tanto da essere apprezzata anche dagli audiofili, schizzinosi per definizione. Tuttavia, mai nessuno si sarebbe sognato di usare un Walkman come sorgente del proprio impianto domestico, se non per qualche veloce prova, mosso più che altro dalla curiosità di sentire cosa ne veniva fuori. Fatto sta che con l'avvento del digitale gli oggetti portatili hanno subito una progressiva evoluzione, avviata con il lettore di MiniDisc Sony MZ N707 MD, la quale ha consentito di raggiungere livelli prestazionali sempre maggiori, sino a giungere alle ultime generazioni, di cui l'EarMen Angel fa parte, con oggetti sorprendentemente validi e degni di essere ammessi in impianti di ottimo livello.



La EarMen spicca oggi in quest'ambito come una protagonista, decisa a stabilire nuovi e più alti livelli di qualità e versatilità. Vincitore dell'EISA Award 2022-2023 con il suo sistema per cuffia CH-Amp/Tradutto & Staccato, il marchio di Chicago per oltre un decennio ha sviluppato amplificatori valvolari. Filiazione della serba Auris Audio, a un certo punto ha deciso di mettere a disposizione la propria esperienza per produrre oggetti dedicati a un largo parterre di appassionati. Così è nata la EarMen, nella consapevolezza che il mondo dell'audio mobile sta mutando rapidamente e con esso i dispositivi dedicati a questo tipo di fruizione, oggi sempre più in voga. Così gli Jack per le cuffie stanno man mano scomparendo dagli Smartphone poiché i produttori preferiscono dare la priorità allo Streaming Wireless e ai pratici auricolari Bluetooth. Ma c'è anche un'altra esigenza che va soddisfatta, alla quale gli audiofili non intendono rinunciare: la qualità audio, che non dev'essere in nessun modo sacrificata in nome della comodità di utilizzo. Ecco dunque l'affacciarsi di una nuova generazione di dispositivi, fortemente decisi a unire le due istanze senza scendere a compromessi. Si capisce bene che per un'azienda con molti anni di esperienza nella progettazione e sviluppo di pluripremiati amplificatori, uno dei principali obiettivi non poteva che essere proprio la qualità del suono, anche perché è stata molto attenta sin dall'inizio all'ambito domestico "desktop". In seguito ha manifestato il desiderio di differenziarsi dalla sola postazione fissa per andare incontro a coloro che preferiscono ascoltare mentre sono in viaggio o passeggiano per strada.



Libertà quindi di godersi la musica senza alcuna limitazione. I contorni di questo nuovo marchio diventano più nitidi se pensiamo che è sotto le ali di Milomir Trosic, fondatore della consociata Auris Audio, azienda leader nel mondo dell'audio ad alta fedeltà, di cui la EarMen si pregia di portare avanti l'eredità del suono. Ma il fatto di essere stato pensato prevalentemente per l'ascolto portatile non deve indurre a credere che questo sia un "minus". Anche se parliamo di prodotti dalle dimensioni tascabili, questi contengono al loro interno una pregiata componentistica, per un ascolto senza compromessi. Un'azienda la EarMen che ha molto a cuore anche la qualità della produzione e l'assistenza post-vendita; la scelta di stabilire la sede negli Stati Uniti è stata ritenuta opportuna per facilitare la comunicazione con i consumatori, mentre la produzione vera e propria di tutti gli oggetti è fatta in Europa, per garantire i più alti standard dei processi costruttivi.


LA GAMMA PRODOTTI

Il catalogo EarMen a disposizione del cliente è idoneo a soddisfare ogni esigenza dell'audio portatile e non. Si parte dagli oggetti più piccoli, come l'Eagle e lo Sparrow, dalle dimensioni e fattezze di una "chiavetta" USB, seguito a ruota dal Colibri. Si passa poi a dispositivi relativamente più grandi ma sempre portatili come il TR-Amp e il nostro Angel, per finire con oggetti da posizionare su una scrivania, o comunque da inserire in un impianto fisso, cioè non portabili: l'ST-Amp, CH-Amp, il Tradutto, mentre lo Staccato è un Network Music Streamer.


L'EARMEN ANGEL SOTTO LA LENTE D'INGRANDIMENTO



SPECIFICHE TECNICHE DICHIARATE

DAC Sabre ES9038Q2M

Ingressi Digitali: USB C Femmina (DATA) - USB C Femmina (CHRG) - S/PDIF Coassiale/TOSLINK da 3,5 mm

Uscite analogiche (Cuffia e Linea): Single-Ended Mini-Jack da 3,5 mm - Bilanciata Pentaconn da 4,4 mm

Formati Audio: DSD 256 DoP / Nativo DSD 512/DXD fino a 768 kHz/PCM fino a 768 kHz/MQA Rendering (OFS, MQA, MQA Studio, MQA)/ MQA Full decoding Authenticated


USCITA CUFFIA SINGLE ENDED

Con Gain+ su Ingresso USB e S/PDIF:
Livello d'uscita: 7,2 Vrms a 0 dBFS
THD+N: 0,004%
SNR: >120 dB Pesato A
DNR: >120 dB
Risposta in frequenza: ±0,2 dB


USCITA CUFFIA BILANCIATA

Con Gain+ su Ingresso USB e S/PDIF:
Livello d'uscita: 8,5 Vrms a 0 dBFS
THD+N: 0,002%
SNR: >119 dB Pesato A
DNR: >119 dB
Risposta in frequenza: ±0,2 dB


USCITA LINEA SINGLE ENDED

Direct Out
Livello d'uscita: 1,5 Vrms a 0 dBFS
THD+N: 0,005 %
SNR: >120 dB Pesato A
DNR: >120 dB
Risposta in frequenza: ±0,2 dB

Pre Out
Livello d'uscita: 7,2 Vrms a 0 dBFS
THD+N: 0,004 %
SNR: >120 dB Pesato A
DNR: >120 dB
Risposta in frequenza: ±0,2 dB


USCITA LINEA BILANCIATA

Direct Out
Livello d'uscita: 3 Vrms a 0 dBFS
THD+N: 0,003 %
SNR: >119 dB Pesato A
DNR: >119 dB
Risposta in frequenza: ±0,2 dB

Pre Out
Livello d'uscita: 8,5 Vrms a 0 dBFS
THD+N: 0,002 %
SNR: >119 dB Pesato A
DNR: >119 dB
Risposta in frequenza: ±0,2 dB


Batteria: 2 x Li-Po 3000 mAh
Carica: Usare un adattatore da 5 V/2 A
Dimensioni: Larghezza 66 - Altezza 27 - Profondità 152 mm
Peso: 340 gr


DESCRIZIONE



Questo DAC/amplificatore per cuffie portatile completamente bilanciato ad alta risoluzione è accompagnato dallo slogan "Music without limits", un motto che parla chiaro, in riferimento alla qualità complessiva (sonora e di costruzione) e alla esaustività dei file audio riproducibili. Viene consegnato all'utente in un robusto contenitore di cartoncino nero, tenuto in sede e protetto da eventuali urti grazie a una cornice di spugna sagomata. All'interno troviamo, in dotazione, un cavetto della lunghezza di 75 cm terminato USB C da entrambi i lati, due adattatori S/PDIF Coassiale/TOSLINK per l'ingresso digitale da 3,5 mm e l'immancabile manuale utente (solo in inglese). Una dotazione scarsina, se pensiamo a quanto offre la concorrenza. Sarebbe stato desiderabile avere almeno un altro cavo terminato USB C/USB A, visto che tantissimi PC in circolazione hanno solo connessioni USB A. Le tre parti che costituiscono il robusto chassis in alluminio con finitura opaca celeste sono tenute insieme da otto viti con testa a brugola. Nella parte inferiore ci sono quattro piedini in silicone che proteggono il piano d'appoggio da eventuali graffi, hanno un ottimo "grip" e impediscono lo scivolamento su superfici lisce. Tenendo in mano l'Angel riceviamo una confortante sensazione di solidità, agevolata anche dal discreto peso. Non proprio alla portata di un taschino, come possiamo leggere nelle specifiche misura 152 x 27 x 66 mm e pesa 340 gr, non si tratta dunque di un apparecchio che potremmo definire lillipuziano, come invece gli EarMen Eagle, Sparrow e anche il Colibri, ma possiamo sicuramente ritenerlo trasportabile, magari in una borsetta o in un'ampia tasca. È evidente che il progettista ha voluto conciliare in questo modello le esigenze di un utilizzo sia da tavolo che da tasca. Sulla parte superiore è presente il logo EarMen e la dicitura "Angel by Filip Tot", il professionista responsabile del dipartimento Ricerca e Sviluppo della Auris Audio.



Nell'inferiore, invece, accanto al numero di serie ci sono i formati audio riproducibili. Sul pannellino anteriore troviamo, da destra, la manopola multifunzione in finitura argento che funge da pulsante di accensione/spegnimento, mute e controllo volume. Per la messa in tensione bisogna premerla e aspettare tre secondi. Accanto a questa c'è un selettore a levetta che consente d'impostare l'uscita fissa (Direct) e variabile (Pre Out), seguito da un microscopico pulsante nero che attiva il Gain +. L'accensione di un piccolo LED rosso sottostante ne segnala l'attivazione. Infine, più a sinistra sono poste le uscite per cuffia bilanciata (Pentaconn da 4,4 mm) e sbilanciata (Mini-Jack da 3,5 mm); qualunque delle due venga scelta, il riconoscimento sarà automatico. Si apre un inciso piuttosto importante se vogliamo parlare dei colori che il LED messo al di sopra dell'uscita cuffia SE può assumere. Per capire al volo in quale configurazione l'Angel stia lavorando, bisogna familiarizzare un po' con essi. Il bianco indica l'accensione. Il formato audio e la frequenza di campionamento correnti si distinguono in arancione: Connesso/PCM, viola: S/PDIF, ciano: DSD, magenta: MQA/MQB, blu: Studio MQA, verde: MQA Authenticated. Il LED lampeggia inoltre di verde in condizioni di "mute", di rosso quando la batteria ha una carica residua inferiore al 20%. Il rosso si fa vedere ancora, lampeggiando tre volte, nel caso s'inneschi la protezione termica (il dispositivo si spegnerà). L'azzurro lampeggia quando la batteria è in carica e in rosso invece quando questa è scarica. Per quanto riguarda il livello del volume, nell'atto di regolarlo si passa gradualmente dal verde al rosso attraverso una gamma di colorazioni intermedie.



Quando il LED s'illumina di verde significa che il volume è inferiore al 25%, di giallo se è tra il 25% e 50%, arancione tra il 50% e 75% e diventa rosso quando raggiungiamo un volume tra il 75% e 100%. Un'opzione molto utile per evitare sgradevoli "sorprese", se non danni veri e propri, è l'azzeramento del volume ogni qualvolta si scollega e ricollega il cavo dall'uscita sia cuffia che linea. Passiamo infine al parco connessioni presente sul pannellino posteriore, che sono, sempre da destra, le uscite linea bilanciata da 4,4 mm e sbilanciata da 3,5 mm, l'ingresso S/PDIF coassiale/TOSLINK da 3,5 mm e due connettori USB-C: uno dedicato al flusso dati (DATA) e l'altro alla ricarica (CHRG). Ritengo molto utile il disporre di porte USB-C separate per i dati e la ricarica, in modo da poter ascoltare l'Angel a tempo indeterminato sulla propria scrivania, senza doversi preoccupare che la potente batteria a due celle ai polimeri di litio da 3000 mAh si esaurisca. Per chi utilizza un Sistema Operativo Windows, si presenta la solita "seccatura" di dover scaricare e installare i driver, facendo attenzione alla versione che si possiede. Io ho dovuto fare l'aggiornamento a Windows 10 poiché tali driver non funzionavano sotto la versione in mio possesso, la 8.1. Nessun incomodo invece per i possessori di SO Mac e Linux, che non devono fare un bel niente. È possibile scaricare tali driver nell'apposita pagina, insieme all'ultima versione del Firmware.




TECNICA E FUNZIONALITÀ

Come dicevo, per godere del suono di questa piccola meraviglia bisogna tenere premuta la manopola che fa capo al potenziometro/encoder digitale per tre secondi, altrettanto quando volete spegnerla. In modalità Gain+ si ottiene molta più potenza in uscita; secondo le mie misurazioni 7240 mV, contro i 3070 mV che si ottengono se invece è disattivata. Quando è selezionata, il minuscolo LED posto sotto il pulsantino nero di attivazione s'illumina in rosso. È un'opportunità che rende il nostro DUT maggiormente versatile come capacità di pilotaggio, sia di cuffie "facili", molto sensibili e/o dalla bassa impedenza, che difficili, cioè poco sensibili e/o con alta impedenza. I suoi benefici in termini di potenza, volume e dinamica sono evidenti. Se si decide d'interrompere momentaneamente il suono, mettendo l'apparecchio in "mute", basta premere brevemente la manopola del volume, dopodiché non c'è segnale in uscita e il LED lampeggia in verde. A una successiva breve pressione il suono torna gradualmente al livello impostato prima dell'interruzione. L'ho già detto ma mi piace ripeterlo: se si rimuove la cuffia durante l'ascolto, l'uscita sarà automaticamente posta in modalità muta. Per utilizzare la porta d'ingresso S/PDIF, il dispositivo deve prima essere scollegato dall'USB, il rilevamento coassiale o TOSLINK viene fatto in automatico. Non bisogna aspettare molto per la ricarica completa della batteria (circa tre ore), che dev'essere fatta usando un adattatore di 5 V/2 A (non incluso nella dotazione).



Oltre al citato Gain+, è possibile scegliere tra le due configurazioni "Direct" e "Pre Out", queste agiscono esclusivamente sull'uscita Linea, la prima erogando un livello di tensione fisso, non modificabile con la regolazione del volume e pari secondo le mie rilevazioni a 1640 mV (a 0 dBFS), mentre la seconda consente la regolazione del livello tramite l'apposita manopola. Va da sé che l'Angel può essere validamente collegato in bilanciato o sbilanciato a un amplificatore integrato o preamplificatore esterno tramite il Direct, oppure diventare lui un vero e proprio preamplificatore se configurato in Preamp Out, magari per pilotare dei diffusori attivi. È in grado peraltro di coprire la sostanziale totalità dei formati audio oggi disponibili, sia PCM che DSD. Parliamo del Dop 256/128/64, DSD nativo 512/256/128/64, DXD 768/705,6/384/352,8 kHz, PCM 768/705,6/384/352,8/192/176,4/96/88,2/48/44,1 kHz e la possibilità di decodificare anche l'MQA Core MQB/MQA, MQA Studio, MQA Authenticated. Implementa quindi pure (e questa è una piacevole sorpresa) il formato Tidal Masters MQA (Master Quality Authenticated), una tecnologia britannica che promette il suono della registrazione master originale. Si tratta di file audio completamente autenticati e abbastanza piccoli per lo streaming o il download. Di più credo non si potrebbe desiderare da un apparecchio progettato secondo principi puristici, pensato per mantenere il segnale generato dal DAC il più pulito possibile, così da preservarne la qualità sonora inalterata sino all'uscita cuffia.



In questa sede non voglio anticipare nulla sulle misure che ho fatto (le troverete tutte in una parte dedicata), ma, da ditta seria qual è, la EarMen tiene fede con precisione alle specifiche tecniche dichiarate, a cominciare dai livelli di tensione erogati, di cui in realtà già vi ho detto, per finire alla gamma dinamica, che è risultata superiore ai 120 dB, grazie anche all'alimentatore lineare a bassissimo rumore. La configurazione dell'Angel è completamente bilanciata, dal DAC fino all'uscita cuffia, priva di condensatori d'accoppiamento e altri componenti che possano introdurre distorsioni. In questo caso non ho messo a nudo l'interno perché ho avuto paura di rovinare qualcosa. Per farlo bisogna infatti rimuovere la manopola del potenziometro/encoder digitale, manovra non del tutto esente da rischi giacché bisogna tirarla energicamente all'infuori, e non è detto che si riesca con la sola forza delle dita, per poi poter smontare il pannellino anteriore. Ho quindi lasciato perdere, ma in fondo poco importa poiché sappiamo che il cuore dell'Angel è rappresentato da due IC, il DAC Sabre ESS ES9038Q2M e il recentissimo ricevitore USB XMOS, due chip allo stato dell'arte che contribuiscono alla grande alle eccellenti performance dell'Angel. Il primo è un convertitore D/A Audio Stereo a 32 bit ad altissime prestazioni, progettato per applicazioni sensibili all'alimentazione come lettori di musica digitale, lettori Blu-ray, preamplificatori audio e Ricevitori A/V. Utilizza l'architettura DAC HyperStream II a 32 bit brevettata e la tecnologia Time Domain Jitter Eliminator, offrendo un DNR fino a 128 dB e un THD+N di -120 dB.



È in grado di gestire il PCM fino a 32 bit 768 kHz e il DSD 256 tramite DoP e dati DSD 512 nativi, personalizzabile nelle caratteristiche sonore tramite un filtro FIR completamente programmabile con sette Preset. Definito "Low Power", consuma tipicamente 40 mW in modalità di funzionamento normale e 1,3 mW in modalità standby. Strana, e anche un po' in controtendenza nell'ambito dei DAC/Amplificatori di alto livello, la decisione di non consentire la scelta tra le diverse opzioni di filtraggio digitale antialias, possibili nei sette preset di Roll Off: Linear Phase Fast, Linear Phase Slow, Minimum Phase Fast, Minimum Phase Slow, Apodizing Fast, Hybrid Fast e il drastico Brick Wall. Posso ipotizzare che la EarMen abbia voluto conferire una ben precisa impronta sonora al suo Angel, non modificabile da parte dell'utente affinché venga sempre conservata. Dal canto suo, il ricevitore USB XMOS è un dispositivo compatibile con gli standard USB 2.0 (ad alta e piena velocità), USB Audio Class 1.04, USB Audio Class 2.05, USB Midi Device Class 1.07, Audio I2S, S/PDIF, ADAT, Direct Stream Digital (DSD), MIDI, con frequenze di campionamento di 44,1, 48, 88,2, 96, 176,4, 192, 352,8 e 384 kHz in modalità asincrona. La funzione di quest'interfaccia è per grandi linee quella di ricevere, instradare e trasferire il flusso dati digitale proveniente standard differenti nell'USB. Bisogna tener presente (non preoccupandosi) che l'unità diventa abbastanza calda al tatto quando funziona per diverse ore. Nota bene: le uscite non possono essere usate contemporaneamente; se collegate due cuffie, l'uscita funzionante sarà solo la Single-Ended.

 

 

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L'ASCOLTO
DALL'ALFA ALL'OMEGA


Cuffia Sennheiser HD 660S: Sensibilità 104 dB (1 V) - Impedenza 150 Ohm
Cuffia Muse M-278 BT: Sensibilità 98 dB (1 V) - Impedenza 32 Ohm
Lettore JRiver Media Center versione 30.0.40

Mi aggiro tra i file audio, nobili e meno nobili, dei miei dischi rigidi, entrando con entrambi i piedi nell'insostenibile mutevolezza dell'audio numerico. Una vera ridda di formati, frequenze di campionamento, profondità in bit, tipi di archivio non compressi lossless, lossy. Non mi nego l'ascolto di musica dalle piattaforme di streaming in rete, Spotify o anche YouTube. C'è da perdersi, ma alla fine si percepisce che, sotto un'avanzatissima scorza tecnica, la personalità sonora dell'Angel appare spogliata da ogni parvenza di fredda analiticità, ma immersa in una luce squisitamente "analogica". La parte del leone nei miei ascolti l'ha ovviamente avuta la cuffia Sennheiser HD 660S, ma anche l'economica Muse M-278 BT non ha lasciato troppo a desiderare (considerato che costa praticamente un decimo della Sennheiser), spinta verso l'apice delle sue possibilità dall'Angel. La sessione finale d'ascolto, che sintetizzo in queste righe, inizia con Surfer Girl (44,1 kHz/16 bit - FLAC) brano d'apertura del bellissimo album Jazz Portrait di Brian Wilson. Al mio orecchio giunge un suono si pastoso ma assolutamente non annebbiato, per nulla sfuocato e molto profondo. Anzi, posso dire con certezza che tra le maggiori qualità di questo DAC/Amplificatore per cuffia ci sono una grande silenziosità e una contenutissima, se non assente, fatica d'ascolto. In ogni occasione si apprezza una naturalezza da primato. Nel CD Acker Bilk - Stranger on the Shore (44,1 kHz/16 bit - FLAC) la rappresentazione è molto rilassata, veloce, privo di spigolosità e scorre in maniera deliziosa. È da subito evidente che l'Angel ha un carattere ben riconoscibile, sempre improntato alla genuinità del suono, non v'è nulla di forzato nel suo timbro.

Il clarinetto di Acker Bilk, per me che ho studiato questo strumento da ragazzo, assume un realismo impressionante, una precisione di dettaglio che rasenta la perfezione. Certamente aiuta il fatto di essere stato ripreso molto da vicino, tanto che in alcuni passaggi è distintamente percepibile il colpo d'attacco della lingua sull'ancia. Chi afferma che le Sennheiser HD 660S non siano emozionanti in basso dovrebbe ascoltarle con l'EarMen Angel. Nell'elettrizzante Bymoia, pescato dall'album Absolute Ensemble di Joe Zawinul (44,1 kHz/16 bit - FLAC) il pulsare del basso di Linley Marthe è immediato nella sua vivacità, esaltante è la sensazione di "timing", che si traduce in una fulminea percezione sonora dei vari strumenti e voci, senza che alcuna esitazione intervenga a sminuire la loro compattezza. Suggestioni sonore che si ripetono con Orient Express, dal doppio album Joe Zawinul & The Zawinul Syndicate - 75th (44,1 kHz/16 bit - FLAC), registrato dal vivo nel 2007 nel corso di due esibizioni in Svizzera e Ungheria. Il minuzioso lavoro di ricostruzione che opera l'Angel sulla complessa materia sonora ha del certosino, mantiene distinguibile la moltitudine di sorgenti, ognuna con la sua individualità di contorni, scandagliando agevolmente i più sottili particolari. Abbandono lo standard Red Book 44,1/16, che comunque con L'EarMen dimostra di avere ancor tanto da dire in termini di qualità percepita, per avventurarmi nell'alta risoluzione. È la volta quindi di una di quelle compilation sintetizzate per le dimostrazioni audio nelle fiere; non che io sia particolarmente affezionato al genere, ma in questa che ho sottomano c'è una bella raccolta di brani a varie risoluzioni.

L'immortale Take Five (88,2 kHz/24 bit - FLAC) presenta con la Sennheiser un superiore livello di definizione, i piatti percossi dal grande Joe Morello diventano scintillanti faville. Anche In taberna "Ego sum abbas", dai Carmina Burana di Carl Orff, è un FLAC 88,2 kHz/24 bit ricco di sfumature dinamiche, che il nostro DUT ripropone con estrema puntualità, veloci le percussioni, ogni particolare si avvantaggia di una capacità d'analisi molto elevata, senza però sconfinare in una riproduzione marcatamente (e artificiosamente) ipercritica poiché tutto si muove in una dimensione schietta, mai affetta da punte di aggressività. Gli archi della Marcia K. 189 di W.A Mozart (88,2 kHz/24 bit - FLAC) sono tersi, trasparenti. Nulla viene aggiunto o adulterato, in nome di quella sobrietà riproduttiva che sola può far emergere la vera indole di una registrazione, che si mostra in tutto il suo realismo. Soft Lights & Sweet Music (176,4 kHz/24 bit - FLAC) è un godibile brano di Jazz dove protagonisti sono i sax di Gerry Mulligan e Scott Hamilton, rispettivamente baritono e tenore, dove il fluire della musica ha un'inestimabile piacevolezza. Nell'Ave verum corpus K. 618 di Mozart (96 kHz/24 bit - FLAC) per la prima volta sento distintamente le profonde note di pedale dell'organo, complice una cuffia che vanta un'estensione spettacolare in basso, rispondendo da 9 Hz a 41,500 Hz; ma è anche la sensazione di spazialità resa a essere meravigliosa, tale da farci entrare d'incanto in una grande cattedrale (ma sempre nella compilation "Dr Chesky's Sensational Fantastic & Simply Amazing Binaural Sound Show!" c'è una traccia specifica, la Organ Pedal Scale, che può essere utilizzata all'uopo).

Prima di passare ad altri tipi di file, ascolto per intero il suggestivo album Gypsy Flamenco di Carlos Heredia (96 kHz/24 bit - FLAC), la riproduzione offre dei colori particolarmente vividi, le corde pizzicate sprigionano una messe di armonici, il battere dei tacchi, secco, veloce e molto ben microdettagliato contribuiscono a una fantastica sensazione di realismo, cui partecipa la grande ricchezza d'informazioni acustiche. Completo l'approfondimento di questo strumento con una registrazione proveniente dalla Linn Records: La Guitarra Española - The Music of Santiago de Murcia (88,2 kHz/24 bit - FLAC). Risonanze delicatissime mi riempiono le orecchie, velluto sonoro dall'impredicibile ricchezza di nuance. L'Angel scolpisce la chitarra su uno sfondo assolutamente nero, come una fotocamera dotata di sensore Full-Frame staglia i contorni di un oggetto in una ripresa notturna. Nessun rumore di fondo si percepisce, del tutto naturale è l'attacco, sostegno e decadimento del suono, seguito dal suo corteo di armonici. Prima di lasciare il formato PCM per immergermi nella tecnologia DSD (Direct Stream Digital), mi concedo sei Drum Duets (96 kHz/24 bit Wav, senza compressione), dove più che il bombardamento decibelico si affaccia una fitta trama percussiva, proposta con la massima nitidezza, che più ricca d'informazioni acustiche non potrebbe essere. Anche qui il cosiddetto nero infrastrumentale è obbligatorio per favorire l'emersione di finissimi dettagli, come il tintinnare del triangolo nel secondo dei sei, in un delicatissimo dialogare con i bongos.

Nell'EarMen Angel non è soltanto la capacità dinamica a impressionare, ma anche la disinvoltura, l'assenza di sforzo con cui i salti di livello vengono restituiti; parliamo di una dinamica veloce, mai in affanno, che è sempre in buona compagnia di un rimarchevole rilievo prospettico, in ogni occasione scandito con accuratezza, sia che si tratti di sorgenti lontane che vicine. L'Angel produttore di munifiche immagini sonore, così nessun genere soffre d'indebiti ridimensionamenti, siano brani di Hard Rock o musica sinfonica, piuttosto che in un piccolo ensemble cameristico, ogni situazione trova una sua credibile collocazione. Carico di aspettative mi approccio al DSD, di cui ho una discreta rappresentanza di file. Inizio con Arne Domnerus - Antiphone Blues (DSD 64 SACD), rendendomi subito conto del minor livello di volume sviluppato, corro ai ripari ruotando la manopola verso destra e scopro, forse suggestionato da questo sistema di decodifica, un livello di precisione che qui raggiunge il suo massimo. In realtà, riascoltando qualche traccia HD in PCM non trovo questo parametro assolutamente deficitario, nelle migliori il livello di definizione è quanto meno pari. Ciò che invece ho trovato discriminante è la sensazione di apertura sulle alte frequenze, l'ariosità e, soprattutto, una sensazione di nettezza dei transienti maggiore anche nei rispetti del miglior PCM. Ripenso allora alle buone letture fatte sui due sistemi, sulle conseguenze dell'implementazione dei filtri antialias e sulla figura di risposta di PCM e DSD. La conclusione è chiara: la miglior risposta all'impulso nel dominio del tempo è senza dubbio quella del DSD.

Ancora protagoniste sono le percussioni in Circle of Drums di Babatunde Olatunji (DSD 64 SACD), qui percepibili con un livello di trasparenza stellare. La discriminazione della fitta trama sonora è agevolata da una grande lucidità di disegno, che potremmo prendere a esempio come l'esatto contrario di una restituzione approssimativa, imprecisa. La prova del nove è in tal senso è la Sinfonia N. 13 in si bemolle minore "Babi Yar" Op. 113 di Dmitri Shostakovich - Czech Philharmonic Choir Brno e Beethoven Orchester Bonn diretta da Roman Kofman (DSD 64 SACD). Qui entrano in campo le grandi e piccole percussioni in un campionario notevole: timpani, triangolo, rullante, piatti e piatto sospeso, grancassa, tam-tam, tamburello basco, xilofono, glockenspiel, campane tubolari, nacchere, frusta e woodblock. Ma rimango soprattutto impressionato da timpani e grancassa, di una vastità intonsa, le risonanze delle pelli si riconoscono nella loro precipua indole timbrica, senza causare indistinguibili tonfi. Nel mio saltabeccare da un genere all'altro, ascolto un album che ai tempi riscosse un sorprendente successo tra gli audiofili, Aion, il quinto album in studio del gruppo musicale australiano Dead Can Dance (DSD 64 SACD), stupendamente registrato. Il celeberrimo Saltarello esibisce un notevole "punch", è coinvolgente e solido nella sua musicalità. Carl Nielsen - Rued Langgaard - Friedhelm Flamme - Organ Works (DSD 64 SACD) è l'ultimo album che ascolto in Direct Stream Digital, sontuoso lavoro organistico dov'è possibile ascoltare ancora una volta una scena grandiosa e una grande purezza di timbri.

I file MQA a mia disposizione hanno suonano tutti in modo caldo e materico, davvero poco affaticante. Si tratta di un formato audio compresso lossless (senza perdita di dati) ideato dalla Meridian, nota ditta britannica di HiFi, avente un bitrate più basso sia di un CD che di un file non compresso in alta risoluzione. Promette una qualità maggiore ed è possibile incapsularlo all'interno del Wave, FLAC o ALAC. Per la sua riproduzione si può utilizzare un qualsiasi dispositivo standard, che lo renderà in qualità CD, fermo restando che la qualità più alta si ottiene solo se l'MQA viene letto da un dispositivo in grado di decodificare il formato MQA. Se avete una cuffia dotata anche di connettore bilanciato da 4,4 mm, usatelo. La differenza con il Single-Ended è piuttosto evidente, almeno così è stato con la mia Sennheiser HD 660S, in termini di apertura, scolpitura tridimensionale e anche analiticità del suono. Anche l'estensione in frequenza percepita se ne avvantaggia, soprattutto sulle alte frequenze. Maggiori anche il controllo, la sensazione di autorevolezza e la precisione dei contorni, fermo restando che anche in configurazione SE si ha una riproduzione di alto livello, solo dal carattere leggermente più morbido, e un lievemente meno energico. Quest'ultimo dato però è possibile sia influenzato dalla diversa uscita in tensione nella configurazione bilanciata, che è di 8,5 Vrms, contro i 7,2 Vrms della Single-Ended (a 0 dBFS). Sensibile è l'incremento della dinamica selezionando il Gain+. In entrambe le configurazioni rimane comunque ottima la definizione, come eccellente è la separazione tra i due canali e la centratura delle sorgenti centrali. Con le cuffie giuste l'EarMen suona vivace, con un rilevante sbalzo micro e macro-dinamico, qualità che rimangono inalterate nel suo utilizzo come preamplificatore.


CONCLUSIONI

Dirò una banalità: le cose buone si pagano ed è questo il caso dell'EarMen Angel, venduto per 799 euro, un prezzo non proprio economico ma che, in considerazione della qualità costruttiva, robustezza e delle alte prestazioni sonore, appare senz'altro equo. Per dirla più chiaramente, l'Angel vale davvero tutti i soldi che costa. Il mio è un verdetto ragionato: in questo periodo ho la fortuna di tenere in casa per una recensione un oggetto similare all'Angel, però dal costo più che triplo, ma l'EarMen non ha assolutamente sfigurato al confronto. Va detto che l'HiFi è spesso una questione di gusti, anche se non dovrebbe mai esserlo, e alcuni utenti potrebbero preferire una personalità calda, morbida e ricca di dettaglio a un'altra che punta esclusivamente sulla trasparenza, tuttavia presentando come contropartita una rappresentazione analitica e chirurgica. I più pignoli potrebbero eccepire che su un oggetto di tale livello sarebbe opportuno poter intervenire sulla pendenza del filtro antialias, ma, come già detto, probabile che tale caratteristica sia voluta in sede di progetto.


Alfredo Di Pietro

Febbraio 2023


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